Banca del Piceno, prime riunioni di zona.
Si terranno il 21 aprile a Centobuchi ed il 28 aprile a San Venanzo di Castignano.
ACQUAVIVA PICENA – La Banca del Piceno, nata a gennaio dalla fusione tra la Bcc Picena Truentina e la BCC Picena, organizza il 21 ed il 28 aprile le sue prime due riunioni di zona. Il 21 aprile, i Soci della ex Banca Picena Truentina s’incontreranno a partire dalle ore 10 all’Auditorium Centro Pacetti a Centobuchi, sette giorni dopo i Soci della ex BCC Picena sono convocati, alla stessa ora, presso l’Auditorium Banca del Piceno a San Venanzo di Castignano.
“La Banca del Piceno – sottolinea il Presidente della Banca del Piceno Aldo Mattioli – è, numeri alla mano, la più importante banca del sistema del Credito Cooperativo delle Marche e dell’Abruzzo in un territorio che va dalla provincia di Macerata sino alle porte della provincia di Pescara. Per mantenere la promessa di essere vicini alle famiglie, agli imprenditori e diventare l’interlocutore preferito e al tempo stesso professionale delle aziende abbiamo bisogno anche di coordinarci e definire sempre meglio i nostri obiettivi di breve, medio e lungo periodo”.
“Uniti partecipiamo al nostro futuro”: è infatti questo il filo conduttore dei due incontri che vogliono essere un ulteriore passo in avanti verso la concretizzazione pratica di una fusione la quale, secondo quanto affermato dal Direttore Generale della Banca del Piceno, dottor Franco Leone Salicona “è un’opportunità perché migliora l’efficienza a tutto vantaggio dei Clienti e soprattutto dei Soci: il compimento ottimale di un percorso di efficientamento della struttura che ha reso la banca più moderna in grado di attuare quello sviluppo necessario per competere in uno scenario notevolmente mutato del sistema creditizio”.
I due incontri saranno anche l’occasione per presentare la seconda edizione del Focus sull’Economia, indagine da quest’anno ampliata per comprendere anche l’Abruzzo.
“La Banca del Piceno – ha detto il vice presidente vicario Mariano Cesari, già Presidente della BCC Picena e promotore della prima edizione del Focus – ha un’enorme responsabilità: per raccogliere e investire sul territorio, forte delle sue 35 filiali con un’operatività su 83 comuni di due regioni, deve conoscerlo ed il Focus nasce proprio come uno strumento pratico per analizzare come stiamo cambiando, come aziende e famiglie stanno cercando di uscire da una crisi decennale e, di conseguenza, come possiamo intervenire noi per sostenere questa rinascita”.
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