dalla Regione Marche
2018-04-11
AL VIA IL CONVEGNO “PATRIMONIO IN PERICOLO: SICUREZZA, PREVENZIONE E RINASCITA. RIFLESSIONI ED ESPERIENZE TERRITORIALI
Il giorno 13 a Macerata e il 14 aprile a Camerino si terrà il convegno dal titolo “Patrimonio in pericolo: sicurezza, prevenzione e rinascita. Riflessioni ed esperienze territoriali”. L’evento è stato promosso dal ministero dei Beni e delle attività culturali, Università degli Studi di Macerata e Camerino, in collaborazione con la Regione Marche, i Comuni di Macerata, Camerino, il Cnr e Casa Italia. Un’occasione per promuovere il dibattito e lo scambio di buone pratiche sulla qualità della conservazione, salvaguardia, recupero, riutilizzo e miglioramento innovativo del patrimonio culturale. In particolare saranno approfonditi i temi della rinascita per la comunità, lo sviluppo territoriale, la sicurezza, prevenzione e ricostruzione. Parteciperanno, tra gli altri, l’On. Silvia Costa, Commissione Cultura e istruzione del Parlamento europeo, l’assessore regionale alla Cultura, Moreno Pieroni, l’assessore regionale alla Protezione Civile, Angelo Sciapichetti, il sindaco di Macerata, Romano Carancini, il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, il segretario regionale del Mibac, Francesca Furst, il rettore dell’Università di Macerata, Francesco Adornato, il rettore dell’Università di Camerino, Claudio Pettinari e ricercatori ed esperti che a vario titolo si sono interessati all’argomento.
In allegato il programma delle due giornate: Programma Convegno Macerata – Camerino 13 – 14 aprile 2018
PER OGNI EURO INVESTITO NELLA LEGA DEL FILO D’ORO 1,93 TORNA ALLA SOCIETA’.
17,5 MILIONI DI EURO IL VALORE ECONOMICO MEDIO ANNUO GENERATO DALL’ATTIVITA’ DELLA “LEGA”
I risultati emersi dalla prima analisi Sroi dell’attività della Lega del Filo d’Oro misurano in termini economici la qualità del suo intervento per le persone sordocieche, le loro famiglie e il territorio nel suo insieme e spiegano come, attraverso un modello virtuoso messo a punto dall’Associazione, ogni euro investito, rende quasi il doppio alla società nel suo complesso con un incremento costante che ha raggiunto circa 19 milioni di euro di valore sociale generato nel 2016.
Per ogni euro investito, il valore del ritorno sociale annuo medio, ossia il cambiamento generato nella vita dei beneficiari e famiglie, dipendenti, volontari e il territorio nel suo complesso, dalla Lega del Filo d’Oro è quasi il doppio: 1,93 euro. In termini economici parliamo, mediamente, con riferimento al triennio 2014-2016, di 17,5 milioni di euro annui in valore sociale creato, registrando un incremento costante del 15% circa nei tre anni considerati, passando da un totale di 16.629.605 euro del 2014 a 18.854.423 euro del 2016. Sono questi i risultati emersi per il triennio 2014-2016 dall’Indagine “La valutazione economica degli impatti sociali della Lega del Filo d’Oro: un’analisi SROI” sul modello operativo dell’Associazione a cura di Clodia Vurro e Stefano Romito in collaborazione con Vita, magazine dedicato al terzo settore, presentata questa mattina alla Regione Marche a cui sono intervenuti Luca Ceriscioli Presidente della Regione, Francesco Marchesi e Rossano Bartoli, Presidente e Segretario Generale della Lega del Filo d’Oro e Clodia Vurro Professore associato di economia e gestione delle imprese presso l’Università degli Studi di Milano.
L’analisi SROI, che si è concentrata sul territorio di Osimo, sede principale dell’Associazione, vuole dare il via ad un percorso virtuoso con l’obiettivo sì di essere più trasparenti, ma diventare ancora più capaci di migliorare l’efficacia dei servizi offerti. Da quest’anno la valutazione coinvolgerà anche i Centri di Riabilitazione di Lesmo e Molfetta e gradualmente le altre Sedi dell’Ente. L’analisi SROI mira a quantificare il valore sociale creato dalla Lega del Filo d’Oro sia a favore delle persone affette da sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale, che beneficiano di un modello di intervento valutativo, riabilitativo ed educativo unico e distintivo, sia rispetto al territorio di cui l’Ente è parte integrante.L’impatto della “Lega” sul territorio da solo vale (dato 2016, ultimo anno dei tre presi in esame) l’88% del valore sociale generato complessivamente che ha prodotto un valore sociale di ben 16,5 milioni di euro, fatto in particolare dall’occupazione creata dalla Lega del Filo d’Oro grazie al suo peculiare modello e dall’indotto generato.
“Oggi sappiamo, per la prima volta e sulla base di una metodologia consolidata, quello che molti di noi intuivano: l’esser stata e l’essere sempre più, questa nostra “Lega”, qualcosa di straordinario non solamente per i problemi che affronta e l’utilizzo di tecniche d’intervento create ad hoc per rispondere al bisogno specifico dell’utente e della sua disabilità, ma anche perché è in grado di creare valore trasformando la qualità in quantità misurata, ha dichiarato Francesco Marchesi Presidente della Lega del Filo d’Oro.
Dall’indagine “La valutazione economica degli impatti sociali della Lega del Filo d’Oro: un’analisi SROI” emerge, infatti, che gli utenti, pur essendo il fulcro dell’intervento, non sono gli esclusivi beneficiari della sua attività. L’analisi mostra come il territorio nella sua interezza benefici dell’esistenza dell’Associazione sia in termini di indotto generato, che di investimenti diretti nell’economia locale. A questo vanno aggiunte le persone che, in quanto parte attiva dell’erogazione dei servizi, ne rappresentano fattore imprescindibile di efficacia e, a loro volta, dall’Ente ottengono un’importante fonte di crescita professionale, consentendo l’acquisizione di competenze che difficilmente si potrebbero sviluppare altrove.
“Da tempo avvertivamo anche l’esigenza di dare dei numeri e qualche motivazione in più rispetto al nostro modello organizzativo, che mette in campo molte risorse sia pubbliche sia di privati a vantaggio di apparentemente pochi beneficiari e dimostrare che l’Associazione nel promuovere servizi per un numero definito di persone con gravissime disabilità, crea occupazione e genera indotto economico sul territorio – ha raccontato Rossano Bartoli Segretario Generale della Lega del Filo d’Oro – Ora, i dati emersi dall’analisi rappresentano anche un prezioso valore, che consolida e incrementa la consapevolezza di chi presta la propria opera all’interno della Lega del Filo d’Oro. Questa consapevolezza ci aiuterà a crescere per rispondere meglio ad un bisogno sempre più forte”.
Nel 2016 la Lega del Filo d’Oro ha generato un valore sociale di circa 1 milione di euro per le famiglie, derivante da genitori che riprendono il lavoro, che si orientano autonomamente nei servizi del territorio, che partecipano di più alla vita sociale, che riducono le ore di counseling o di terapia familiare. Altri 1,2 milioni di euro di valore sociale sono stati creati sul fronte del personale e dei volontari altamente specializzati che operano anche nelle scuole e nei servizi del territorio.
Infatti, le persone che concorrono all’erogazione dei servizi assumono una centralità chiave. Formazione e aggiornamento sono quindi imprescindibili per la condivisione delle conoscenze e la ricerca di soluzioni innovative ed efficaci per rispondere alle disabilità complesse e sono fornite sia ai dipendenti che ai tirocinanti e volontari. L’Associazione offre così un’opportunità unica di acquisire, sviluppare e mettere in campo competenze specialistiche.
Ed è proprio sul fronte occupazionale che, dall’analisi, emerge che il modello della “Lega” prevede un rapporto tra professionisti a contatto con l’utenza e utente molto elevato: al Centro Diagnostico si arriva a 2,7 a uno, ben al di sopra dello standard previsto dalle normative, scelta che si traduce in 5,7 milioni di euro di occupazione differenziale creata nel solo 2016. E soprattutto ci sono i 10,8 milioni di euro di valore aggiunto sul territorio generato in quello stesso anno dalla “Lega” (9,3 milioni di euro è il dato medio nel triennio in esame), in pratica il giro d’affari per le attività produttive e commerciali della zona che l’organizzazione ha prodotto. Va segnalato che il triennio esaminato è un momento particolare per la Lega del Filo d’Oro, che aveva avviato la costruzione del suo nuovo Centro Nazionale, la sfida più importante mai affrontata: il primo lotto è stato inaugurato a dicembre 2017, mentre il cantiere del secondo lotto è appena partito.
“Si inserisce nel pieno del dibattito del rapporto tra pubblico e privato rappresentando il miglior esempio di come si possa lavorare insieme per un obiettivo comune che è una risposta di salute alla comunità e al resto del Paese – ha detto ilpresidente della Regione, Luca Ceriscioli – Il rapporto tra Regione e Lega del Filo d’Oro rappresenta il meglio di come si possano mettere insieme realtà che, senza fine di lucro, sviluppano servizi che non erano presenti con quel livello, realizzano strutture col contributo pubblico. E’ un connubio tra l’ente regionale che deve sviluppare servizi per la salute dei cittadini e persone che si mettono in moto dietro problemi anche sperimentando strade nuove. Diventano un elemento essenziale integrato con l’attività sanitaria della Regione in grado di dare risposte di grande qualità, ricchezza per il territorio”.
L’analisi SROI restituisce, infatti, un racconto dell’efficacia di un modello di intervento sociale e ha l’obiettivo di mostrare in modo oggettivo e quantitativo il cambiamento che la Lega del Filo d’Oro ha generato sul proprio territorio nello svolgimento delle attività. Sebbene Il nuovo Centro, come mostrano i dati, ha generato un importante indotto economico per il territorio di Osimo per una durata di almeno 8-9 anni, il meccanismo creato risulta virtuoso.
L’analisi SROI ha consentito di mostrare la fattibilità di passare dall’enfasi sui costi per utenti e trattamenti al valore creato per gli stakeholder, esplicitando ambiti di impatto non necessariamente visibili all’esterno. In particolare, pur rappresentando il fulcro del modello d’intervento della Lega del Filo d’Oro e la categoria principale di stakeholder, utenti e famiglie non sono esclusivi beneficiari delle attività realizzate dall’organizzazione. L’analisi ha mostrato come a beneficiare della sua esistenza siano, infatti, anche il territorio nella sua interezza, le persone che, in quanto parte attiva dell’erogazione dei servizi, ne rappresentano fattore di efficacia e allo stesso tempo è per loro un’importante fonte di crescita professionale e consapevolezza, consentendo l’acquisizione di competenze che difficilmente sarebbero sviluppate altrove.
PRESENTATO IL PROGETTO “ I CAMMINI LAURETANI”
Una prima tranche di risorse per 1 milione e 100 mila euro ma presto se ne aggiungeranno altri 2 milioni e 500 mila destinati ai comuni del cratere sismico.
Coinvolti nel progetto, pronto nel 2019, 21 Comuni delle aree interne per un tracciato di 150 km verso l’Umbria.
Prosegue l’azione della Regione Marche di valorizzare i territori delle aree interne di pari passo con quelle costiere con il preciso obiettivo di un riposizionamento delle Marche sui mercati turistici nazionali e internazionali. Rientra in questo ambito anche il Progetto “ I Cammini lauretani” elaborato in collaborazione con la CEM (Conferenza Episcopale Marchigiana) e recentemente approvato dalla giunta regionale. Il finanziamento di 1 milione e 100 mila euro (fondi POR FESR) è una prima tranche che coinvolge i Comuni di Serravalle del Chienti, Visso, Muccia, Camerino, Valfornace, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Serrapetrona, Belforte del Chienti, San Severino Marche, Pollenza, Cessapalombo, San Ginesio, Treia, Appignano, Macerata, Recanati, Montecassiano, Montelupone, Loreto che è capofila del progetto insieme a Tolentino. Una seconda tranche, da approvare nelle prossime settimane, prevede un finanziamento di 2 milioni e 500 mila euro specificatamente destinati ai comuni compresi nel cratere del sisma 2016/17.
“ La mole di risorse destinata, 3 milioni e 600 mila euro complessivi– ha sottolineato il presidente della Regione, Luca Ceriscioli nel corso di una conferenza stampa – testimonia da sola quanto la Regione creda alla realizzazione di questo progetto, facendogli compiere un grosso passo avanti. Non solo perché racconta l’identità delle Marche e di un territorio straordinario, non solo perché è un segno forte di attenzione verso le aree colpite che vogliamo lanciare anche oggi, ma perché rappresenta anche geograficamente il verso che vogliamo prendere nell’orientare decisioni e processi virtuosi, cioè il collegamento concreto tra aree interne e aree costiere, una linea ideale che lega e non divide, un’alleanza forte che saprà sviluppare il sistema Marche e non solo i territori attraversati dal tracciato. I Cammini conducono anche al recupero di una dimensione profonda e intima, secondo una velocità naturale a misura d’uomo e possono essere anche quella via di comunicazione – infrastrutturale ma anche in senso mediatico -che serve alle Marche per rafforzare la loro immagine e per riconoscersi davvero come l’Italia in una regione.”
In particolare il progetto presentato oggi prevede l’attuazione di due macro linee di attività: la valorizzazione del tracciato marchigiano di 150 km e la sua fruibilità ( interventi per lo più “infrastrutturali” che riguardano la messa in sicurezza di alcuni tratti , come il guado di fiumi o creazione di attraversamenti pedonali), segnaletica e creazione aree di sosta lungo il tragitto nel tratto marchigiano. A questi interventi, coordinati dal Comune di Tolentino, saranno destinati 900 mila euro. Una seconda direttrice di attività, finanziata con 200 mila euro, per le azioni di promozione e comunicazione (eventi, stampa materiale promozionale, implementazione sito e app . stesura dossier e presentazione dello stesso per il riconoscimento di Cammino d’Europa), coordinata dal Comune di Loreto.
“Finalmente si concretizza da oggi il progetto dei Cammini Lauretani – ha affermato l’assessore regionale al Turismo –Cultura, Moreno Pieroni– su cui hanno lavorato insieme e bene molti soggetti, Regione, CEM, Comuni, ANCI, associazioni. E l’assegnazione di risorse importanti da parte della giunta regionale è la dimostrazione della volontà di creare un sistema di promozione turistico –culturale che diventerà valore aggiunto per tutta la regione. Sarà in grado di attivare misure per uno sviluppo economico , culturale e sociale e potrà essere anche fonte di occupazione. Anche per questo abbiamo previsto una tempistica stretta: 150 giorni dalla imminente stipula degli accordi con i Comuni di Tolentino e Loreto per la progettazione esecutiva e poi realizzazione entro il 2019. “ La Regione Marche, dunque, intende continuare a valorizzare e promuovere sempre di più i Cammini presenti nella regione tra cui la via Lauretana, nel percorso da Assisi a Loreto e il Cammino Francescano della Marca da Assisi ad Ascoli Piceno, al momento gli unici cammini ufficialmente inseriti nell’Atlante digitale dei Cammini italiani www.camminiditalia.it. Un nuovo cluster turistico “ Meditazione e spiritualità” che non si rivolge solo al pellegrinaggio religioso ma che si inserisce fortemente nella tendenza della vacanza esperienziale e in particolare quella del “turismo lento e sostenibile” a contatto con la natura e i paesaggi e le evidenze storico-architettoniche che la nostra regione offre in quantità e di straordinaria bellezza. E’ intervenuto anche il presidente ANCI Marche, Maurizio Mangialardi che ha ribadito le p9otenzialità di questo progetto di attivare ricadute positive per l’itero territorio regionale, assicurando la piena disponibilità dell’ANCI per la mjigliore realizzazione.
Il tracciato marchigiano recentemente approvato, che si allungherà verso l’Umbria fino ad Assisi, identifica il percorso storico dell’antica Via Lauretana che venne aperta da Roma a Loreto nel 1578. La via che si snodava con un percorso di fondovalle perché doveva essere adatta al passaggio delle carrozze, grazie alla sua riscoperta qualche anno fa, è diventata un itinerario molto richiesto, come ha sottolineato anche Simone Longhi, Direttore per la CEM del progetto che ha anche evidenziato come siano state attivate collaborazioni positive con le imprese creative del territorio. Sono intervenuti anche il sindaco di Loreto, Paolo Niccoletti e di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi.
Ora, con la recente approvazione, l’obiettivo è anche quello di far compiere ai Cammini lauretani un salto di qualità rendendo maggiormente fruibile la Via e superando gli aspetti critici del percorso e della promozione del cammino stesso arrivando anche al possibile riconoscimento tra gli Itinerari culturali europei (es. Cammino di Santiago, la Via Francigena ecc…). (ad’e)
La via Lauretana in numeri: www.camminilauretani.eu
Lunghezza itinerario: circa 150 km
Lunghezza media delle tappe: 20km
Numero di tappe: 7 tappe per il tratto Assisi / Loreto
1^ tappa: Assisi – spello
2^ tappa: Spello – Colfiorito
3^ tappa: Colfiorito – Muccia
4^ tappa: Muccia – Belforte del Chienti
5^ tappa: Belforte del Chienti – Tolentino
6^ tappa: Tolentino – Macerata
7^ tappa: Macerata – Montecassiano – Loreto (ovest)
Macerata – Montelupone – Loreto (est)
Georeferenziazione del tracciato
Percorribilità del tracciato in bicicletta
VOLONTARIATO E PROMOZIONE SOCIALE, RISORSE PER IL SOSTEGNO ALLE ATTIVITA’ SOCIALI
Cesetti: “L’apporto del volontariato è fondamentale, indispensabile nella sua azione per lo sviluppo del tessuto sociale marchigiano”
Sono destinate ad una realtà forte e radicata nelle Marche, come quella delle realtà associative che operano in ambito sociale, le risorse di oltre novecento mila euro, assegnate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali alla Regione per progetti proposti dalle Organizzazioni di volontariato e dalle Associazioni di promozione sociale, in attuazione dell’Accordo di programma Stato Regione per il sostegno allo svolgimento di attività di interesse generale.
Lo prevede un atto di Giunta, che ha approvato il piano operativo e i criteri e le modalità di valutazione dei progetti, su indicazione dell’assessore al Volontariato Fabrizio Cesetti. “Nel predisporre i documenti, – rileva Cesetti – frutto di una proficua attività consultiva, propositiva e partecipata con le rappresentanze qualificate del Terzo settore, emerge uno scenario ricco e vivace delle associazioni marchigiane dedite al sociale nelle loro diverse articolazioni tematiche”. Secondo i più recenti rilevamenti dell’Osservatorio regionale Politiche sociali della Regione, aggiornati al 27 marzo scorso, sono 1973 le organizzazioni di volontariato articolate in cinque sezioni tematiche del Registro regionale: socio sanitaria, tutela animali, cultura, valorizzazione ambientale e protezione civile. Sono poi 261 le Associazioni di promozione Sociale. L’indice di densità risulta pari a 1,3 organizzazioni di volontariato ogni mille abitanti. Secondo l’assessore l’apporto del volontariato “è fondamentale, indispensabile nella sua azione per lo sviluppo del tessuto sociale marchigiano nella sua proficua collaborazione con le Istituzioni per rispondere ai bisogni della comunità”. Alla delibera seguirà un Avviso pubblico regionale per la presentazione di proposte progettuali, da realizzare nel periodo 2018/2019, privilegiando una logica di rete (secondo due fasce diverse di dimensione progettuale e di contribuzione).
Approvato il Progetto MED di SVIM a supporto della Blue Economy, l’evento di lancio a Roma il 16-17 aprile
Aumentare l’attività transnazionale dei gruppi (cluster) innovativi regionali per sviluppare una crescita intelligente e sostenibile nel Mediterraneo: è il tema del Seminario di lancio del Progetto “4HELIX+” promosso da SVIM S.r.l. – Agenzia di sviluppo regionale della Regione Marche, col supporto del Servizio Industria PF Economia Ittica della Regione Marche – finanziato dal Programma Interreg MED, che si terrà lunedì 16 e martedì 17 aprile, a Roma, presso la sede della Regione Marche. L’evento di lancio avrà luogo ai margini della Conferenza “MADE IN MED – Crafting the Future Mediterranean”, organizzata dalla presidenza del Consiglio dei ministri d’Italia, che detiene la presidenza del Programma Interreg MED 2018, dall’Agenzia italiana per la coesione territoriale e dalla Regione del Sud Provenza-Alpi-Costa Azzurra di Francia (Autorità di gestione del programma) e servirà da vetrina ai 90 progetti in corso di attuazione.
L’iniziativa 4HELIX+ vede Sviluppo Marche s.r.l. nel ruolo di coordinatore di un partenariato composto da nove partner, rappresentativi delle otto regioni situate nei sette paesi che si affacciano sul Mediterraneo (Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Grecia, Croazia e Albania), tra cui figurano istituti universitari, Camere di commercio, Agenzie di sviluppo, incubatori d’impresa. “L’evento di lancio – dichiara l’amministratore unico Gianluca Carrabs – sarà l’occasione per una presentazione approfondita delle attività progettuali, oltre che per una riflessione più ampia sulle prospettive di sviluppo dei settori tradizionali ed emergenti, direttamente collegati alla Blue Economy nell’area mediterranea”. I partner illustreranno i primi risultati delle analisi dei contesti territoriali coinvolti, con particolare riferimento ai cluster legati all’economia del mare, nonché le opportunità che questo progetto di cooperazione territoriale offre alle PMI che vogliono rivoluzionare i propri processi, prodotti o servizi e migliorare le proprie strategie competitive, attraverso la logica della condivisione delle conoscenze e dell’innovazione, ricorrendo allo strumento di innovation voucher. Un ruolo chiave in questo percorso assumeranno le industrie culturali e creative che, attraverso la propria esperienza, nel ruolo di fornitori di servizi, potranno innescare la creatività e l’innovazione nei settori tradizionali. Il progetto, che si concluderà a luglio 2020, è dotato di un budget di oltre 2 milioni di euro, di cui circa 500 mila destinati allo schema di voucher, per sostenere la capacità di innovazione e la cultura creativa delle PMI mediterranee legate al settore marino e marittimo, considerato un importante strumento per lo sviluppo economico e la crescita occupazionale dei territori.
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