dall’Amat
2018-04-09
URBINO IN MUSICA MERCOLEDÌ 11 APRILE AL TEATRO SANZIO
CARMEN CON L’ORCHESTRA RAFFAELLO DIRETTA DA STEFANO BARTOLUCCI
Mercoledì 11 aprile al Teatro Sanzio per Urbino in Musica – quarta edizione della stagione musicale promossa dal Comune di Urbino e dall’AMAT con il contributo di Regione Marche e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – si torna all’opera, questa volta con il capolavoro di Bizet Carmen, opéra-comique su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy con Julija Samsonova-Khayet nel ruolo della protagonista e Alessandro Moccia, Daniele Girometti e Alina Godunov. Una storia d’amore, destinata a trasfigurasi in odio e infine in morte, un classico della lirica caratterizzato da alcune delle arie più belle e conosciute dal pubblico di tutto il mondo, affidata all’Orchestra Raffaello diretta da Stefano Bartolucci, con il Coro Città Futura Regina di Cattolica diretto da Gilberto Del Chierico e dal Coro di Voci Bianche Volponi diretto da Antonella Pierrucci, con il corpo di ballo Accademia A. Bartolacci. La regia è di Francesco Corlianò e le scene di Daniele Pieri.
Carmen, capolavoro di Georges Bizet, è considerata opera nazionale francese, simile all’Aida in Italia, storia d’amore e morte che tocca i vertici più alti della drammaticità. L’opera, in quattro atti è tratta da una novella di Prosper Mérimée (1845). Della Carmen esistono diverse edizioni che variano soprattutto nelle parti di recitativo e del duello fra José ed Escamillo. Anche se oggi la Carmen è considerata una delle più belle opere liriche, alla su prima non piacque agli spettatori ed alla critica. Il lavoro era troppo carico di intensità drammatica per piacere al pubblico dell’epoca; l’intreccio della storia venne giudicato immorale, per la presenza di zingari, contrabbandieri e fuorilegge e con un finale sanguinoso da cronaca nera. Anche la musica non fu gradita agli amanti della tradizione, perché giudicata dai critici, troppo “wagneriana”. La prima rappresentazione fu all’Opéra Comique di Parigi il 3 marzo 1875 mentre la prima rappresentazione italiana avvenne al Teatro Bellini di Napoli il 15 novembre 1879.
La vicenda si svolge a Siviglia, in Spagna, e ha come protagonista una bella e provocante zingara, Carmen, di cui si innamora perdutamente Don José, un brigadiere del corpo di guardia, il quale viene meno ai propri doveri di soldato per seguirla, arrivando perfino a unirsi a una banda di contrabbandieri. Ma la capricciosa zingara si stanca presto e rivolge le sue attenzioni all’affascinante torero Escamillo. Impazzito per la gelosia, mentre la folla della corrida applaude il vittorioso Escamillo, Don José uccide Carmen e poi si costituisce ai gendarmi. La scabrosità del soggetto, che contravveniva alle convenzioni teatrali dell’opéra-comique, e il realismo con cui erano presentati i personaggi sulla scena non piacquero inizialmente e il compositore fu accusato di immoralità. Qualche anno più tardi il giudizio mutò e la Carmen divenne una delle opere più rappresentate nel mondo. Il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, che l’apprezzava molto, ne esaltò il carattere solare e mediterraneo che esprimeva, a suo dire, “un ritorno alla natura, alla gaiezza, alla giovinezza e alla virtù”. Caratteristici sono nell’opera i brani che si ispirano alle forme e ai colori della tradizione popolare spagnola, come la famosa habanera, una danza simile al tango sul cui ritmo Carmen intona l’aria L’amore è un uccello ribelle.
Per informazioni Teatro Sanzio 0722 2281. Inizio concerto ore 21.PESARO, VENERDÌ 13 APRILE GLI STREPITOSI BALLETBOYZ
CONCLUDONO LA STAGIONE DI DANZA DEL TEATRO ROSSINI
Venerdì 13 aprile ultimo appuntamento della stagione di danza del Teatro Rossini realizzata dal Comune di Pesaro e dall’AMAT, che per il quarto anno consecutivo ha ospitato da ottobre un cartellone di sei appuntamenti per una panoramica sulle diverse declinazioni di quest’arte così affascinante. La conclusione è affidata agli inglesi BalletBoyz, pionieri dell’idea di una danza per tutti, con l’ultima attesa creazione 14 days. La compagnia composta da dieci strepitosi giovani talenti, è considerata come una delle forze più originali e innovative nel panorama della modern dance, raggiungendo un vasto pubblico grazie ai loro applauditi lavori in teatro e in televisione.
Alla fine dello spettacolo torna anche Stop! Visioni intorno alla danza, un invito rivolto allo spettatore affinché possa fermarsi, condividere le proprie sensazioni o semplicemente lasciarsi guidare dal critico di danza e giornalista Silvia Poletti tra le sfumature dello spettacolo appena visto.
Michael Nunn & William Trevitt, fondatori dei BalletBoyz, sono considerati i pionieri dell’idea di una danza per tutti. La popolarità è arrivata con i documentari su Channel 4 Ballet Boyz I & II,Strictly Bolshoi, The Royal Ballet in Cuba e grazie all’innovativo Ballet Boyz: The Rite of Spring per il canale BBC Three. La compagnia (unico ensamble inglese tutto al maschile) ha avviato una profonda innovazione nella danza rivoluzionando la programmazione, utilizzando nuovi schemi, collaborando con un’ampia rosa di talenti “di rottura” e costruendo un gran seguito attraverso i documentari per la TV. Dalla nascita nel 2001, BalletBoyz ha ricevuto numerosi riconoscimenti e nomination per premi internazionali: l’Olivier Award, due nomination al South Bank Show Award, la Rose d’Or, l’International Emmy e il Golden Prague Grand Prix per i documentari televisivi. La compagnia si esibisce regolarmente in Gran Bretagna e all’estero, con un repertorio di oltre 30 coreografie, 25 delle quali appositamente create.
Nella nuova sede, a Kingston upon Thames, si prosegue nell’obiettivo di Nunn & Trevitt di “una danza per tutti”, tramite l’organizzazione di world-class che coinvolgono la comunità locale; lo scopo è quello di promuovere una collaborazione dinamica ed efficace con il programma di danza della Kingston University.
I danzatori di BalletBoyz sono Edd Arnold, Sean Flanagan, Marc Galvez, Jack Hilton, Edward Pearce, Harry Price, Blaine Richardson, Matthew Sandiford, Bradley Waller, Kyle White.
Il programma prevede sei coreografie: Fourteen Days, nuova produzione dell’ottobre 2017 presentata con l’inimitabile stile BalletBoyz e co-prodotta da Sadler’s Wells in associazione con artsdepot, The title is in the text coreografia di Javier De Frutos musica di Scott Walker, Human animal coreografia di Iván Pérez musica di Joby Talbot, US coreografia di Christopher Wheeldon musica di Keaton Henson, The indicator line coreografia di Craig Revel Horwood musica di Charlotte Harding e Fallen, British National Dance Award migliore coreografia contemporanea 2013, coreografia di Russell Maliphant musica di Armand Amar.
Per informazioni e biglietti (da 7,50 a 27 euro): biglietteria del teatro 0721 387621. Inizio spettacolo ore 21.
GIOVEDÌ 12 APRILE, ASCOLI PICENO TEATRO VENTIDIO BASSO
ORCHESTRA SINFONICA ABRUZZESE PER CICLO SINFONICO 2018
Giovedì 12 aprile alle ore 21 il Teatro Ventidio Basso sarà il palcoscenico del più imponente tra i concerti presenti nel Ciclo Sinfonico 2018 organizzato dalla Società Filarmonica Ascolana e inserito nel cartellone unico di Ascoli Musiche promosso dal Comune di Ascoli Piceno con l’AMAT. L’Orchestra Sinfonica Abruzzese – in collaborazione con il Conservatorio “L. D’Annunzio di Pescara e l’Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Braga” di Teramo – si unirà a ben cinque cori – Coro “V. Basso” di Ascoli Piceno, Coro dell’Accademia di Pescara, Coro del Conservatorio “A. Casella” L’Aquila, Corale Novantanove e Schola Cantorum “S. Sisto” dell’Aquila – uniti per l’occasione in un’unica grande compagine, nell’interpretazione della Sinfonia n.9 in re minore op.125 per Soli, Coro e Orchestra di Ludvig van Beethoven.
La Nona, l’ultima e la più ambiziosa sinfonia della produzione di Beethoven, è tra le pagine più celebri del repertorio sinfonico di tutti i tempi, una musica che per la sua bellezza e la sua grandiosità è divenuta manifesto e simbolo della fratellanza tra i popoli, di libertà e unità, tanto da essere eletta, a partire dal 1972, come inno europeo. Commissionata inizialmente dalla Società Filarmonica di Londra nel 1817 e portata a termie dopo una lunga gestazione nel 1824, la Nona Sinfonia rende esplicito il messaggio ideologico presente in tutta la produzione Beethoveniana: la Gioia sentita come slancio vitale, impegno ottimistico a superare i propri egoismi in una fratellanza di tutti gli uomini.
Sul podio in qualità di direttore e maestro concertatore ci sarà Pasquale Veleno, apprezzato interprete che vanta importanti collaborazioni ed esperienze a livello internazionale e profondo conoscitore della vocalità e del repertorio sinfonico-corale.
Pasquale Veleno direttore e maestro concertatore, Li Keng soprano, Riccardo Della Sciucca tenore, Daniela Nineva mezzosoprano, David Maria Gentile baritono. Giovanni Farina, Pasquale Veleno, Rosalinda Di Marco, Ettore Maria Del Romano, Silvia Umile, maestri dei cori.
Per informazioni: biglietteria del teatro 0736 298770.
© 2018, Redazione. All rights reserved.