Uil Pensionati: report pensioni per province

UILP ASCOLI PICENO REPORT SUI DATI DELLA REGIONE MARCHE DELLE PENSIONI EROGATE PER PROVINCIA – SU DATI INPS
Totale pensioni di vecchiaia, invalidità, superstiti, pensioni/assegni sociali, invalidità civili

Provincia
N. di pensioni erogate v.a.
%

Ancona
188.384
34.1

Pesaro Urbino
119.943
21.7

Macerata
108.203
19.6

Ascoli Piceno
80.127
14.5

Fermo
55.416
10.0

Totale Marche
552.063
 

Importo medio mensile pensioni per Provincia

Provincia
In euro

Ancona
727,04

Pesaro Urbino
749,83

Macerata
764,66

Ascoli Piceno
742,02

Fermo
720,60

Totale Marche
740,89

Marche Importo medio mensile per tipologia di pensione

Tipologia
In euro

Vecchiaia
915,25

Invalidità
636,15

Superstite
467,35

Sociale
421,97

Invalidità civile
446,86

Pensioni di vecchiaia in % sul totale per Provincia

Provincia
%

Ancona
56,9

Pesaro Urbino
49,5

Macerata
54,9

Ascoli Piceno
49,7

Fermo
55,7

Totale Marche
53,7

Importo medio mensile pensioni di Vecchiaia per Provincia

Provincia
In Euro

Ancona
915,72

Pesaro Urbino
1001,79

Macerata
981,21

Ascoli Piceno
979,66

Fermo
901,11

Totale Marche
953,12

Pensioni (totali e di vecchiaia) per FASCE di importo
(valori assoluti e in % sui totali)

Fasce in €.
Tot. Pensioni
%
Pensioni
vecchiaia
%

Fino a 750,00
374.294
67,85
146.481
49,4

Da 751 a 1.500
119.534
21,7
95.122
32,1

Da 1501 a 2.500
45.931
8,3
43.194
14,6

+2.501
12.314
2,2
11.937
4,0

Totale
552.073
100
296.734
100

La valutazione di FRANCESCO Fabiani segretario della UIL PENSIONATI di ASCOLI PICENO
Ammontano a circa mezzo milione le pensioni erogate dall’INPS nelle Marche nel 2018, di cui oltre il 50% di vecchiaia, con un importo medio di 741 euro.
La Provincia di Ascoli Piceno (circa il 15% del totale) si pone sostanzialmente allineata ai valori medi regionali sugli importi erogati, sotto per quanto riguarda invece il numero delle pensioni di vecchiaia ma in linea come importo medio erogato.
Per quanto riguarda la distribuzione, due pensionati su tre percepiscono un assegno inferiore a 750 euro al mese, valore soglia della povertà, con un gap di genere ovviamente ancor più sperequato.
Dati abbastanza netti che dimostrano come il peso delle pensioni di vecchiaia sul totale sia particolarmente gravoso e spinga verso il basso la media degli assegni erogati, in un tessuto sociale già piegato dalla crisi e dagli eventi sismici negli ultimi sette anni.
Se la sostenibilità finanziaria del sistema è sempre a rischio, anche a fronte delle evoluzioni legislative, si conferma l’assoluta insostenibilità sociale che necessita di forme di sostegno reddituale innovative, purché compatibili col bilancio dello Stato, che non conducano il sistema ad un pericoloso cortocircuito tra lavoro e pensione con tutte le ripercussioni possibili.
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