dall’UniUrb

2018-05-18
A colloquio con la scienza: Antonio Becchi e Leonardo da Vinci
– Giovedì 24 maggio a Palazzo Albani la prima delle “Pedretti Lectures” su Leonardo da Vinci –
Giovedì 24 maggio alle 17,30 nell’Aula B3 (Clemente XI) di Palazzo Albani in Via Timoteo Viti, 10 Urbino si aprirà il ciclo delle “Pedretti Lectures” dedicate a Leonardo da Vinci, con la conferenza del professor Antonio Becchi (Max-Planck-Institut für Wissenschaftsgeschichte, Berlin) che parlerà del “Leonardo’s Code-x. The Strange Case of the Earl of Lytton”.
Le Pedretti Lectures sono un ciclo di conferenze interdisciplinari sul rapporto tra arte, scienza e tecnica, con particolare riferimento all’opera di Leonardo da Vinci e alle sue implicazioni nei confronti dell’umanesimo scientifico e della scienza galileiana. Il nostro Ateneo, insieme alla Fondazione Rossana e Carlo Pedretti, ha istituito le  Pedretti Lectures per onorare la memoria del più grande studioso dell’opera leonardiana, Carlo Pedretti, laureato honoris causa dalla nostra Facoltà di Lettere e Filosofia fin dagli anni ’90, con il quale il nostro Ateneo ha mantenuto e incrementato una intensa e feconda collaborazione fino alla sua improvvisa scomparsa. 
Antonio Becchi lavora al Max-Planck-Institut für Wissenschaftsgeschichte (Berlino). Le sue ricerche si sono concentrate sulla storia della meccanica teorica e applicata, il rapporto tra meccanica e architettura, la storia del costruire. E’ co-fondatore dell’Associazione Edoardo Benvenuto per la ricerca sulla scienza e l’arte del costruire (1999) e della Bibliotheca Mechanico-Architectonica (2007); dal 2010 è membro del comitato editoriale della Max Planck Research Library for the History and Development of Knowledge e co-direttore della collana Between Mechanics and Architecture (Edizioni di Storia e Letteratura, Roma); dal 2012 è membro corrispondente dell’International Academy of the History of Science e membro del Construction History Society Trustees and Management Committee; dal 2014 è membro del Consiglio d’amministrazione dell’Association Francophone d’Histoire de la Construction
Recenti pubblicazioni: Naufragi di terra e di mare. Da Leonardo da Vinci a Theodor Mommsen, alla ricerca dei codici Albani (Roma, 2017); Guidobaldo del Monte (1545-1607). Theory and Practice of the Mathematical Disciplines from Urbino to Europe (con D. Bertoloni Meli e E. Gamba, Berlino, 2013); Philippe de La Hire (1640-1718). Entre architecture et sciences (con H. Rousteau-Chambon e J. Sakarovitch, Parigi, 2013).
Carlo Ossola a Uniurb il 21 e 22 maggio per due lezioni su “I classici del xx secolo”
Doppio appuntamento a Urbino con il critico letterario, accademico e umanista Carlo Ossola, insigne filologo e docente di Letteratura italiana nelle Università di Ginevra, Padova e Torino.
L’Università di Urbino, in collaborazione con la Fondazione Carlo e Marise Bo, ha invitato il professor Ossola a tenere un ciclo di lezioni sul tema “I classici del XX secolo italiano. Come ereditare, come tramandare”. In particolare verranno analizzate le eredità della poesia di Giuseppe Ungaretti e di Mario Luzi in due diostinti incontri, che si terranno lunedì 21 maggio alle ore 16 e martedì 22 maggio alle ore 11, nell’Aula Rossa di Palazzo Battiferri (Via Saffi 42).
Una iniziativa di alto spessore scientifico fortemente voluta dal Rettore Vilberto Stocchi per rinsaldare i vincoli con importanti Istituzioni quali il Collège de France di Parigi, con cui si stanno definendo accordi nell’ottica di un Ateneo, quello urbinate, sempre più indirizzato verso una vocazione internazionale.
Attualmente il professor Ossola è titolare della cattedra di Letterature moderne dell’Europa neolatina al Collège de France di Parigi e direttore dell’Istituto di Studi italiani dell’Università della Svizzera italiana. Accademico dei Lincei, ha diretto per vent’anni i corsi di Alta Cultura della Fondazione “Giorgio Cini” di Venezia e attualmente collabora regolarmente al Sole 24Ore.
Le lezioni, che saranno tenute eccezionalmente in una sede diversa dal Collège parigino, in una Università partner dell’istituzione francese, stanno già suscitando l’interesse di specialisti e studiosi, di docenti di letteratura e di giovani delle facoltà umanistiche e delle Scuole secondarie. L’ingresso è libero sino ad esaurimento dei posti disponibili.
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