I Monuments Men marchigiani raccontati in una mostra fotografica

Inaugurata all’Università di Macerata l’esposizione dei fotografi Marcantonelli e Paciaroni sul salvataggio dei beni culturali nei territori del sisma.
 
Macerata – Otto mesi di lavoro e un’attenta selezione tra oltre 17 mila scatti per raccontare il legame tra le opere d’arte e “una piccola comunità operosa”, per usare le parole con cui la presidente di Legambiente Marche Francesca Pulcini ha definito le popolazioni del centro Italia colpite dal sisma del 2016. E’ la mostra “Oltre il sisma. La carovana dell’arte salvata”, inaugurata oggi dalla Sezione Beni Culturali del Dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo dell’Università di Macerata insieme a Protezione Civile Regione Marche, Legambiente Marche e associazione di promozione sociale “Con in faccia un po’ di sole”.
L’esposizione, che rimarrà visitabile fino al 20 luglio al polo didattico Bertelli di Vallebona, racconta le operazioni di recupero e messa in sicurezza dei beni culturali nei territori marchigiani attraverso gli scatti di Luca Marcantonelli e Lucia Paciaroni. Le foto testimoniano il lavoro dei volontari del Gruppo Protezione Civile Beni Culturali Legambiente Marche, sotto le direttive dei funzionari del MiBACT, in collaborazione con Vigili del Fuoco e Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
Il rettore Francesco Adornato ha sottolineato la centralità dei beni culturali nel percorso di ricostruzione delle comunità ferite dal tragico evento. “Queste opere rappresentano una risorsa, un ideale, un respiro, una possibilità di futuro. Ci auguriamo che il percorso del loro ripristino possa proseguire”. Oltre al rettore e ai fotografi, sono intervenuti anche il direttore del Dipartimento Michele Corsi, il direttore della sezione Beni Culturali Massimo Montella, il capo-squadra del Gruppo Protezione Civile Beni Culturali Legambiente Marche Oliver Mariotti, la coordinatrice del Gruppo Antonella Nannis.
Il racconto fotografico firmato Marcantonelli e Paciaroni serve anche testimoniare il lavoro svolto dalle tante persone che si sono messe a disposizione di tutte le Marche e di tutto il Paese. “E’ un piacere tornare in questa Università – ha detto la presidente Pulcini – che ha dato una formazione a tanti dei nostri volontari. Porteremo questa mostra in giro per tutta la regione, per mostrare la bellezza di una comunità che ha il diritto di essere sostenuta nei suoi progetti”.
Il Gruppo Protezione Civile Beni Culturali di Legambiente Marche, il primo di questo genere in Italia, si è formato all’indomani del terremoto Marche-Umbria del 1997 e, forte di un’esperienza che lo ha portato ad operare anche per le emergenze sismiche del Molise e de L’Aquila, ha dato e continua a dare un prezioso contributo nel recuperare e mettere in sicurezza i beni artistici e culturali delle terre marchigiane.  In particolare, i volontari sono stati impegnati per oltre 3mila e 600 ore di servizio, hanno realizzato 88 interventi e recuperato circa 3771 beni totali. “Grazie a loro abbiamo salvato una parte del nostro territorio”, ha testimoniato il luogotenente dei carabinieri Marcello Sergi del Nucleo Tutela del patrimonio culturale di Ancona. Oltre a quelli di Legambiente, il gruppo marchigiano per i beni culturali della Protezione Civile conta altri 400 volontari. “Secondo il Dipartimento Nazionale – ha detto il funzionario della Regione Mauro Perugini – siamo gli unici con così tanti volontari per la salvaguardia dei beni culturali. Senza volontariato, la nostra sarebbe una regione più povera”.

 
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