La strada fino a Tex: intervista a Marco Ghion

 
 
Conosco Marco da diversi anni, quando lavorava nello studio di Bruno Bozzetto. Disegnatore e cartoonist, ama molto il suo lavoro. Ospite di Acquaviva Comics, ha incontrato i ragazzi dei Licei Artistici di Ascoli Piceno e di Fermo per una lezione su fumetti e animazione, e ha riscosso molto successo per la passione e la professionalità con cui ha illustrato alcuni segreti del suo lavoro.
Intervistiamolo.
Marco, raccontaci come e perchè hai deciso di diventare disegnatore e cartoonist.
Ho sempre disegnato, fin da bambino. Copiavo molto, perchè anch’io volevo riuscire a fare, con le mie mani, i meravigliosi disegni che a quei tempi vedevo nei fumetti. Topolino, Tex Willer, i supereroi Marvel. Erano avventure fantastiche che suscitavano il senso di meraviglia e stimolavano la mia fantasia e creatività. Quindi i viaggi, gli avventurieri e personaggi stravaganti. Poi il tutto è continuato per anni, finchè grazie alla mia famiglia ho potuto concretizzare la mia passione attraverso gli studi. Non credo si scelga di diventare disegnatore; gli stimoli sono esterni a noi e la creatività si manifesta in mille modi. Il disegno è il più comune ovviamente perchè è la forma di comunicazione più antica ed è innata in ognuno di noi.
Si sceglie di essere dei narratori, dei comunicatori, e il disegno è un mezzo per raccontare qualcosa.
Se tu potessi scegliere di incarnarti in un personaggio dei fumetti, chi vorresti diventare e perchè?
Credo Spiderman. Per il suo senso di responsabilità e dovere nei confronti dei meno fortunati.
Da grandi poteri, derivano grandi responsabilità. Chi non vorrebbe avere la sua agilità!
Ma amo molto anche il senso di giustizia di Tex, e l’inarrestabile voglia di avventura di Corto Maltese.
Come è cambiato, e in cosa, il mondo dei fumetti oggi.
Il grosso cambiamento, credo sia avvenuto insieme all’avvento del digitale e internet. Vari artisti hanno mantenuto l’utilizzo delle tecniche tradizionali, ma molti si sono spostati al digitale, seguendo il velocissimo e continuo aggiornamento delle tecnologie e dei software. Il mio esordio sarà interamente realizzato in digitale. E poi la possibilità attraverso il web di farsi conoscere, mettere in mostra i propri disegni e avere un pubblico costantemente collegato al lavoro che realizzi in tempo reale. Questo era impensabile anni fa, quando i disegnatori dovevano attendere l’uscita del proprio albo e delle proprie illustrazioni per farsi conoscere. Internet se usato con capacità si rivela una fonte continua di apprendimento.
Un consiglio per chi volesse diventare disegnatore di fumetti.
Se la passione è incontenibile, c’è poco da fare. Arriva tutto da se.
Ma ci vuole soprattutto molta dedizione, costanza e pazienza. Il talento è necessario ma deve essere continuamente coltivato. E’ fondamentale avere una figura di riferimento, oltre agli studi ovviamente, che ci aiuti a capire meglio che strada percorrere, come e in che modo muoversi nel campo del lavoro. Ma il consiglio più grande che posso dare è quello di darsi tempo. Molto tempo. E’ necessario per permettersi di crescere e rendere il proprio disegno più maturo e che funzioni per l’editore che abbiamo scelto; soprattutto per conoscere e incontrare chi ha fatto il nostro stesso percorso e ha avuto successo. E anche un pizzico di fortuna non guasta. Essere nel posto giusto al momento giusto.
Raccontaci la tua esperienza con il mitico Bruno Bozzetto.
Bruno è un uomo speciale. Oltre a essere un regista talentuoso, la sua semplicità nel raccontare storie è ammirabile. Da lui ho imparato a essere chiaro e diretto, cercando di arrivare, attraverso la semplicità , a messaggi e idee potenti. “Un disegno è un’idea con una linea intorno” dice sempre Bruno. Se l’idea è buona, la tecnica o il modo in cui viene raccontata passa in secondo piano. Ammiro molto la sua passione per gli animali e la natura, argomenti spesso trattati nei suoi cortometraggi. Credo che il messaggio di Bruno sia molto chiaro, e mi coinvolge particolarmente, perchè racconta dell’uomo, le sue debolezze e la sua capacità di incasinare il mondo. E lo fa con il linguaggio dell’ironia. Personalmente ho avuto una bellissima esperienza lavorativa con Bruno: è una fonte inesauribile di idee e gag divertentissime.
Parlaci dei tuoi progetti futuri.
Ora sono completamente assorbito dall’albo di Tex che sto realizzando; ci vorranno ancora 10 mesi per concluderlo. Vorrei crescere molto nel western e cimentarmi il più possibile su questo personaggio a cui sono particolarmente legato.
Non escludo la possibilità di voler scrivere una mia storia e disegnarla interamente a mano.
La strada fino a Tex: intervista a Marco GhionMarco Ghion si racconta
Sono nato a Milano, dopo il diploma di geometra ho frequentato la “Scuola del Fumetto” di Milano
in via Savona, un corso molto formativo della durata di 3 anni. Qui ho appreso le tecniche accademiche sul disegno (colore, anatomia, copia dal vero, composizione e prospettiva) e narrazione (sceneggiatura, regia e tecnica del fumetto). Ottenuto il diploma in “fumetto realistico” ho iniziato a lavorare come freelance su progetti editoriali come colorista e poi disegnatore.
Nel 2006 ho fatto uno stage formativo in uno studio che produceva spot animati e serie Tv e lavorato per canali satellitari, Sky, Nickelodeon, Mediaset. L’incontro decisivo è stato con Bruno Bozzetto nel 2009.
Attraverso la sua grande esperienza di narratore, regista e la sua semplicità nel raccontare concetti molto complessi, ho potuto perfezionare e coltivare ancora più profondamente questo mestiere.
Qui ho iniziato la mia collaborazione con piccole animazioni in grafica e come Character Designer e background artist, su serie 3d animate (Topo Tip) e spot pubblicitari (Nutella, Campari, Atalanta).
Sono cresciuto molto nel Compositing 2d e mi sono specializzato in quello, pur non tralasciando il disegno. Nel 2015 incontro Enea Riboldi, copertinista di Dampyr e decido di percorrere la strada del fumetto. A Marzo 2018 entro nel team di Bonelli con la realizzazione di un albo della serie Tex in uscita nel 2019.
 

La strada fino a Tex: intervista a Marco Ghion
La strada fino a Tex: intervista a Marco Ghion

 
 
 
 
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