dalla Regione Marche

2018-06-29
CEMENTIFICIO EX-SACCI DI CASTELRAIMONDO – LA REGIONE NEGA L’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE – L’ATTIVITA’ NON PUO’ RIPRENDERE E LA PROPRIETA’ DOVRA’ METTERE IN SICUREZZA GLI IMPIANTI

La Regione Marche, con un decreto emesso oggi, ha concluso con un diniego, dopo una scrupolosa istruttoria, il riesame dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) del cementificio ex-Sacci di Castelraimondo (Mc). Ne dà notizia l’assessore all’Ambiente, Angelo Sciapichetti. “Le richieste avanzate dal competente ufficio AIA regionale – informa l’Assessore – sono state completamente disattese, in quanto il gestore non ha dato seguito agli interventi previsti per l’applicazione delle migliori tecniche disponibili di settore, che dovevano essere applicate entro il 7 aprile 2017. La proposta di riesame avanzata non è risultata circostanziata e motivata, quindi abbiamo valutato che non sussistono le condizioni per accogliere la domanda di riesame. L’installazione non garantisce la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento, sia ambientale che sanitario. In tema ambientale valgono i principi cardine europei del «chi inquina paga» e della «prevenzione dell’inquinamento attraverso interventi alla fonte». Non possiamo far altro che applicarli. Le attività del cementificio non possono quindi riprendere e il gestore dovrà mettere in sicurezza gli impianti. La conservazione dell’ambiente e della salute dei cittadini è un’urgenza prioritaria per ogni politico responsabile della cosa pubblica e questo Assessorato ha operato nel perseguimento di tale obiettivo”.
Con il decreto di diniego si impongono alla CementirSacci Spa, gestore dell’impianto, gli interventi di messa in sicurezza, con prescrizioni e tempistiche cogenti, continuando l’attività di monitoraggio ambientale sul sito. In particolare, dovranno essere messe in atto una serie di azioni volte a verificare eventuali situazioni di rischio ambientale, in relazione alle sostanze pericolose detenute, utilizzate o emesse, attraverso un’indagine preliminare che dovrà essere realizzata entro nove mesi dal ricevimento dell’atto. Gli esiti di tali analisi dovranno essere inviate alla Regione, ai Comuni di Castelraimondo e Gagliole e validati dall’Arpam Dipartimentale di Macerata. Qualora gli esiti della procedura dell’analisi di rischio dimostrino che la concentrazione dei contaminanti presenti nel sito è superiore ai valori di soglia, il soggetto responsabile sottopone all’Ente competente, nei successivi sei mesi dall’approvazione del documento di analisi di rischio, il progetto operativo degli interventi di bonifica o di messa in sicurezza e, se necessario, le ulteriori misure di riparazione e di ripristino ambientale, al fine di minimizzare e ricondurre ad accettabilità il rischio derivante dallo stato di contaminazione presente nel sito.

2a Tac Revolution al Torrette: unico caso in Europa all’interno di un pronto soccorso

 
 
Rilancio economico delle aree colpite dal sisma, 10 milioni Por Fesr per gli investimenti delle imprese

 
Il presidente Ceriscioli e l’assessora Bora in visita alla cava della Gola della Rossa

 
© 2018, Redazione. All rights reserved.