dall’Amat

2018-07-24
TAU – TEATRI ANTICHI UNITI
ANTICIPATE AL 4 E 5 AGOSTO A FALERONE E URBISGLIA
LE RAPPRESENTAZIONI DI PSEUDOLO CON ETTORE BASSI
 
Le rappresentazioni dello spettacolo Pseudolo, adattamento e regia di Cristiano Roccamo con Ettore Bassi , previste nell’ambito del TAU/Teatri Antichi Uniti il 7 agosto al Teatro Romano di Falerone e l’8 agosto all’Anfiteatro Romano di Urbisaglia sono state anticipate per sopraggiunti e improrogabili impegni della compagnia, indipendenti dalla volontà degli organizzatori.
Lo spettacolo andrà in scena il 4 agosto a Falerone sempre al Teatro Romano e il 5 agosto a Urbisaglia nello stesso Anfiteatro Romano.
I biglietti già acquistati restano validi per le nuove date, è comunque possibile chiedere il rimborso dei biglietti entro il 3 agosto nei punti vendita nei quali sono stati acquistati. Per informazioni: AMAT 071 2072439.
Informazioni e biglietteria: biglietterie circuito AMAT 071 2072439; per Falerone Associazione Culturale Minerva 333 5816389 e Comune 0734 710750; per Urbisaglia Ufficio turistico 0733 506566.
Il TAU/Teatri Antichi Uniti è promosso dal MiBACT, Regione Marche, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, AMAT e i Comuni del territorio sedi di teatri e luoghi suggestivi.

TAU – TEATRI ANTICHI UNITI, GIOVEDÌ 26 LUGLIO AL TEATRO ROMANO DI FALERONE
ANTIGONE DI GIUSEPPE ARGIRÒ
 
 
Giovedì 26 luglio fa tappa al Teatro Romano di Falerone il TAU/Teatri Antichi Uniti, rassegna regionale di teatro classico che in una coniugazione funzionale e gradevole di beni e attività culturali offre l’opportunità di fruire i luoghi di interesse archeologico per la spettacolarizzazione restituendoli ad un ampio uso dall’impegno congiunto di MiBACRegione MarcheSoprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle MarcheAMAT e i Comuni del territorio sedi di teatri e luoghi suggestivi.
 
La scena è per Antigone di Sofocle, regia di Giuseppe Argirò con Jun Ichikawa, Maurizio Palladino, Renato Campese, Maria Cristina Fioretti, Carmen Di Marzo, Silvia Falabella, Filippo Velardi. La drammaturgia dello stesso Argirò parte da Sofocle per arrivare ai luoghi contemporanei segnati dalla guerra.
Antigone è uno dei testi classici che più rappresenta l’essenza stessa del tragico. La giovane protagonista della tragedia sofoclea si ostina a voler seppellire il corpo del fratello Polinice, contro la volontà dello zio Creonte, che ne vuole punire il tradimento. Polinice si è schierato infatti contro la sua stessa città e ha trovato la morte in un duello fratricida con Eteocle. Antigone, che difende i vincoli di sangue e le ragioni della pietà familiare, si scontra con l’ottusità della ragione di Stato, incarnando il diritto “naturale” contro quello “positivo”, rappresentando l’ideale dell’eroina tragica, capace di andare incontro al suo destino con consapevolezza e lucidità. Ancora una volta i Greci ci parlano da lontano e tracciano la via che unisce passato e presente. Da questa convinzione parte il progetto scenico di Giuseppe Argirò che afferma il valore della riscrittura del tragico nel novecento. La drammaturgia infatti risulta composita: partendo da Sofocle, arriva ai luoghi contemporanei segnati dalla guerra. Antigone combatte la sopraffazione, l’abuso; e rappresenta l’elogio della disobbedienza, come nella riproposizione di Anouilh; o diviene l’emblema della scelta come in Fuochi della Yourcenar. In ogni caso, la principessa tebana è una paladina dei diritti civili e ne combatte ogni violazione. Con l’eroina sofoclea assistiamo alla storicizzazione dell’individuo e delle sue decisioni: Antigone è sostanza etica pura come sosterrà Hegel e come verrà ribadito nello studio di George Steiner Le Antigoni. Lo spettacolo, quindi, affronta il tema dei diritti umani, della pena di morte e del coraggio di lottare per sovvertire le regole ingiuste con la disobbedienza civile, come faranno i grandi personaggi della Storia che sono stati in grado di cambiare il destino di interi paesi Eschilo, con l’Orestea, aveva affermato la necessità della democrazia, sancendo il passaggio dallo stato di natura allo stato di diritto; Sofocle mette in discussione tale diritto e opera una distinzione tra le leggi “giuste” e le leggi inique, frutto di un interesse dello Stato, spesso in disaccordo con le esigenze dei cittadini. Antigone non discute la norma in sé, ma la sua presunta oggettività: Nella disobbedienza di Antigone, inoltre, è rintracciabile l’afflato di un amore universale, un amore oblativo, incondizionato che va oltre i legami di sangue ben al di là di ogni possibile comprensione umana, come metterà in luce Elsa Morante in Serata a Colono, che presenta un’Antigone non più eroica ma dimessa e ossessionata dal bene, unico valore positivo della sua vita.
Pe informazioni e biglietti: Associazione Culturale Minerva 333 5816389, Comune di Falerone 0734 710750.
Inizio spettacolo ore 21.30
 
 
 
SABATO 28 LUGLIO IL TAU – TEATRI ANTICHI UNITI A MONTE RINALDO
CON TULLIO SOLENGHI E ILDIADE UN RACCONTO MEDITERRANEO
 
 
È un viaggio di grande fascino nell’Iliade quello proposto con il progetto di Sergio Maifredi Iliade un racconto mediterraneo prodotto dal Teatro Pubblico Ligure in scena sabato 28 luglio a Monte Rinaldo nella suggestiva cornice dell’Area archeologica La Cuma. Protagonista dell’appuntamento promosso dal Comune di Monte Rinaldo – tappa del TAU/Teatri Antichi Uniti, rassegna regionale di teatro classico promossa da MiBACTRegione MarcheSoprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle MarcheAMAT con Comuni del territorio sedi di teatri e luoghi suggestivi– è Tullio Solenghi con Il duello per Elena.
 
Iliade è il big bang della letteratura occidentale – afferma Sergio Maifredi – nei suoi versi sono racchiusi i geni di tutti i miti, di tutti gli eroi. Iliade è il poema dell’ira. Dell’ira nera, suicida, che fino a che permane porta autodistruzione. Iliade è il poema della forza. Iliade è il poema della guerra. Di tutte le guerre, non diverse oggi dai tempi di Omero”.
In Il duello per Elena l’esercito greco e l’esercito troiano si fronteggiano. Paride, il rapitore di Elena e Menelao, il marito tradito si fronteggiano. Paride ha paura di fronte a Menelao ma Afrodite salverà Paride da morte certa. Vi sono in questo canto sparizioni e fughe assolutamente comiche, come comica risulta la furia di Menelao intento ad inseguire Paride mentre questi, con la complicità di Afrodite, si rifugia, vigliaccamente, nel letto di Elena: Tullio Solenghi, maestro di comicità ed eleganza restituisce i versi in modo inedito.
Prima dello spettacolo alle ore 17.30 sarà possibile visitare l’Area archeologica La Cuma. Informazioni e biglietti per la visita a cura del Comune di Monte Rinaldo 334 8971154 – 334 2448315.
Lo spettacolo è a ingresso gratuito. Inizio spettacolo ore 19.

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