Facce da Anime Buskers
Grottammare, 2018-07-24 – Si è appena concluso Anime Buskers, il festival che si tiene a Grottammare dal 2013 a grazie al quale ho incontrato negli anni musicisti straordinari, quasi tutti provenienti dal Regno Unito. Alcuni li ho (ri)conosciuti a Grottammare dopo averli visti per la prima volta a Londra e mi sono innamorato della loro musica al punto di averli invitati a suonare al mio matrimonio e loro (da Londra!) sono venuti portando in dono la loro amicizia e la loro magia. Altri li ho conosciuti strada facendo e ascoltarli suonare e scambiarci risate e consigli e punti di vista è stato un privilegio per cui ringrazio gli organizzatori di Anime Buskers.
Voglio presentarvene tre.
Innanzitutto Brooke Sharkey, incantevole voce al servizio di un folk intimo e minimale, vera delizia per cuori solitari. Sempre in bilico tra oscurità e luce, le sue composizioni possiedono un languore che le rendono sensuali e cinematografiche, pregne della stessa inattaccabile fragilità di Cat Power.
Poi Pat Dam Smyth, un assoluto fuoriclasse che suona con la naturalezza che solo i migliori riescono ad incarnare: è austero come Bonnie Prince Billy e Bill Callahan ma allo stesso tempo divorato da una contagiosa elettricità che fa pensare ai Wilco. E’ in arrivo il suo nuovo album, a cui ha collaborato, tra gli altri, anche un monumento come Jim Sclavunos.
Last but not least, il mio amico Adam Beattie, un eccelso songwriter che chissà per quale assurda ragione non è tra i nomi più acclamati della canzone d’autore europea. Ha scritto ballate piene di meraviglia, in cui si parla di amore e odio, vita e morte, peccato e redenzione. Un Leonard Cohen scozzese.
Invito tutti ad ascoltare la loro musica, ne vale davvero la pena.
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