Adriatico Mediterraneo Festival al via
Adriatico Mediterraneo Festival 2018
29 agosto – 1 settembre 2018
Gli incontri alla Sala Vanvitelli della Mole di Ancona
Ancona – La solidarietà sotto attacco, le crisi dimenticate dai media, i diritti nel Mediterraneo e in Libia: sono gli incontri organizzati da Adriatico Mediterraneo con Osservatorio Solidarietà, Medici Senza Frontiere e Amnesty Italia. Tre appuntamenti per capire cosa sta succedendo nel Mediterraneo, insieme a chi opera sul campo per aiutare le vittime.
Tre occasioni per parlare di migrazioni, di crisi dimenticate e di solidarietà, per fare luce sui diritti di chi spesso non ha voce. Adriatico Mediterraneo dal 29 agosto al 1 settembre ospita le Ong e le associazioni che operano direttamente sul campo, che saranno ad Ancona con i loro operatori ed esperti per raccontare cosa sta davvero succedendo nel Mediterraneo, in Europa, e nelle aree limitrofe, chi sono le vittime delle politiche europee sull’immigrazione, qual è la posta in gioco sul piano dei diritti. I tre incontri, che si svolgeranno alla Sala Vanvitelli della Mole alle 19.00, saranno l’occasione per confrontarsi con i rappresentanti di Osservatorio Solidarietà, di Medici Senza Frontiere e di Amnesty International, insieme a giornalisti ed esperti che conoscono dal vivo le aree di crisi e che le raccontano quotidianamente con il loro lavoro.
Si parte mercoledì 29 agosto con “Solidarietà attraverso i confini”, organizzato insieme a Osservatorio Solidarietà. Alla Sala Vanvitelli della Mole ci saranno Guido Viale, presidente di Osservatorio Solidarietà, Paola Regina, avvocato internazionalista specializzata in tutela dei diritti umani e Riccardo Gatti, comandante di Proactiva Open Arms. Spiega l’obiettivo dell’associazione e dell’incontro proprio Guido Viale: “Noi come Osservatorio ci siamo costituiti per tutelare le organizzazioni impegnate nel salvare vite in mare e ai confini e per difendere diritti e dignità di chi è messo in pericolo dalle discriminazioni sociali ed etniche. Oggi i confini vengono ricostituiti e rafforzati soprattutto attraverso l’attacco alle organizzazioni della solidarietà. Per questo la nostra attività vuole essere un contributo all’abbattimento di tutte le frontiere”. Durante l’incontro sarà proiettato in anteprima “Inshallah Europa. Viaggio lungo la nuova rotta balcanica” di Massimo Veneziani, giornalista Tg3 che sarà presente all’incontro. Il reportage racconta la rotta balcanica dei migranti che non si è mai davvero chiusa ma ha solo modificato il proprio percorso. Dopo l’esodo di massa del 2015 lungo Serbia, Croazia, Ungheria, ora la via si è spostata verso l’Adriatico, attraverso Albania, Montenegro, Bosnia. Con due costanti: l’obiettivo di arrivare in Europa e le violenze e i soprusi subiti lungo il percorso.
Venerdì 31 agosto l’obiettivo di sposta verso luoghi spesso dimenticati dai grandi media ma in cui sono in corso guerre e crisi che provocano migliaia di vittime e processi migratori drammatici. Grazie all’aiuto di Medici Senza Frontiere si parla di “Media e crisi dimenticate”, con Loris De Filippi, già presidente di MSF Italia, e due giornalisti che nei luoghi di crisi ci vanno, di persona, per verificare e raccontare quello che succede: Pierfrancesco Curzi, collaboratore di “Il Resto del Carlino e “Il Fatto Quotidiano” e Barbara Schiavulli, corrispondente di guerra per “Il Fatto Quotidiano”. Ad anticipare gli argomenti dell’incontro è Loris De Filippi: “Mentre l’attenzione dell’opinione pubblica è quasi interamente rivolta alla migrazione, da un anno in Bangladesh un milione di rifugiati Rohingya, perseguitati e fuggiti dal Myanmar, vengono ospitati con innumerevoli difficoltà da un governo poverissimo con molti problemi interni. Vogliamo accendere i riflettori su crisi umanitarie come questa, che rimangono nascoste agli occhi del pubblico: la missione principale di MSF è fornire assistenza medica gratuita di qualità ma anche portare la testimonianza delle persone assistite, perché quando una notizia non è conosciuta, non lo sono neanche le sofferenze di chi è vittima di violenze, sfollamenti, epidemie”.
Sabato 1 settembre l’ultimo incontro torna a concentrarsi direttamente sul Mediterraneo, sulla sua zona centrale in particolare e su quanto avviene in Libia, dove vengono quotidianamente violati i diritti dei migranti che rischiano la vita per raggiungere l’Europa. Secondo l’ultimo rapporto di Amnesty International solo a giugno e luglio 2018 sono oltre 700 le persone morte durante i tentativi di traversata del Mediterraneo e sono oltre 10.000 quelle arbitrariamente trattenute in campi di detenzione in Libia. Grazie alla collaborazione con Amnesty Italia ad Ancona arrivano Paolo Pignocchi, vicepresidente dell’organizzazione, e Matteo De Bellis, ricercatore su asilo e migrazioni e uno dei curatori proprio dell’ultimo rapporto in materia di Amnesty. È lui ad anticipare i fili conduttori dell’incontro alla Mole di Ancona: “Cosa spinge uomini, donne e bambini ad affrontare la traversata del Mediterraneo? E le politiche messe in campo dal governo italiano e dagli altri governi europei negli ultimi anni sono parte della soluzione o del problema? Affronteremo il tema partendo dalle storie di chi è scappato dalla guerra e dalla miseria, di chi si è visto imprigionato nei centri di detenzione in Libia, di chi è sopravvissuto a naufragi. Discuteremo di cooperazione con la Guardia Costiera Libica, della situazione nei centri di detenzione in Libia, delle accuse alle ONG che operano salvataggi in mare, e della politica dei porti chiusi”.
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