dalla Regione Marche

2018-08-08
“VERSO IL PATTO PER LA RICOSTRUZIONE E LO SVILUPPO”: OGGI FIRMA DEL PROTOCOLLO PER L’AVVIO DELLA SECONDA FASE
Via libera alla seconda fase  della strategia di rinascita dei territori dopo il sisma con la firma di un Protocollo “Verso il  Patto per la ricostruzione e lo sviluppo delle Marche” condiviso e sottoscritto oggi da tutti i rappresentanti istituzionali, economici e sociali marchigiani. La strategia messa a punto è il frutto degli orientamenti della giunta regionale che ha insediato un tavolo per lo sviluppo con la ricerca realizzata dai quattro atenei marchigiani “10+1 sentieri di sviluppo per l’Appennino marchigiano”, dell’impegno dell’Istao (Istituto Adriano Olivetti) e del lavoro avviato dall’Assemblea legislativa che ha approvato un atto di indirizzo per dare mandato alla giunta di stendere il documento unitario da sottoscrivere, in prospettiva, anche con il Governo nazionale e l’Unione europea. Secondo l’illustrazione curata dal presidente dell’Istao, Pietro Marcolini, il 25 maggio scorso, va ricordato che la proposta progettuale delinea 96 le iniziative selezionate per 1,7 miliardi di investimenti e una stima occupazionale di 10mila unità. Oggi hanno firmato: Anci Marche, Upi Marche, Cgil, Cisl, Uil, le associazioni regionali di Confindustria, Confcommercio, Confartigianato, Confesercenti, Cna, Lega Coop, Agci, Confcooperative,  Coldiretti, Cia, Copagri, Conferenza episcopale marchigiana, Università Politecnica delle Marche, Unicam, UniMc, Università degli studi di Urbino Carlo Bo, Parco nazionale Monti Sibillini.

“Il documento sottoscritto oggi – ha spiegato il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – ci porterà al Patto per lo sviluppo che è stato condiviso da tutti coloro che hanno voluto dare un contributo importante nel nostro territorio alla costruzione di un progetto di rilancio. Una tappa che segna il completamento della prima fase seguita e coordinata da Istao che ha fatto un ottimo lavoro  nel raccogliere dall’alto e dal basso quelle che erano le istanze del territorio che vuole rinascere dopo il terremoto. E’ necessaria infatti la ricostruzione, è necessaria l’intervento di assistenza, ma altrettanto importante è avere uno sguardo più lungo e più profondo, una strategia d’insieme. E’ questo l’obiettivo del Patto  che vuole condensare risorse importanti a favore dello sviluppo nel campo dei servizi, dell’economia di una migliore organizzazione di quelle che sono le istituzioni preposte al governo del territorio per essere più forti e sostenere più investimenti per una crescita condivisa”.
“Con questa firma – ha aggiunto il presidente del Consiglio Regionale Antonio Mastrovincenzo – si chiude una prima fase molto intensa di analisi, ascolto e concertazione a cui come Consiglio regionale abbiamo dato il nostro contributo con le Università e il lavoro unanime dell’aula consiliare. Ora si apre la fase della stesura vera e propria del Patto in cui lo sforzo di istituzioni e parti sociali dovrà essere ancora più mirato così da consentire una interlocuzione efficace a livello governativo e comunitario. L’ obiettivo è strategico: dare un’anima alla ricostruzione, riconfigurare lo sviluppo delle Marche a partire dalle aree più colpite dal sisma. Sviluppo sostenibile, lavoro di qualità, coesione sociale delle comunità”.
Nel documento sottoscritto dunque le parti convengono sulla prosecuzione del percorso intrapreso, con l’avvio della “fase 2” consistente nella stesura del “Patto per la ricostruzione e lo sviluppo”, secondo le linee di seguito sintetizzate:
a) le caratteristiche dei territori;
b) il quadro economico-analisi SWOT dei settori;
c) gli obiettivi di sviluppo;
d) gli strumenti di programmazione e finanziari attivabili;
e) il cronoprogramma;
f) gli strumenti di governance.
Sotto il profilo del metodo, il processo di attuazione deve essere strutturato a partire dai seguenti elementi:
• la condivisione delle scelte con le rappresentanze dei territori, dell’economia e delle comunità locali;
• l’individuazione di obiettivi concreti, con tempistiche e risorse chiare;
• lo snellimento delle procedure e la trasparenza amministrativa;
• il monitoraggio dell’efficacia degli interventi
• la valorizzazione delle sinergie attivabili rispetto alle risorse e obiettivi dei programmi operativi regionali e nazionali già in atto.
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