Macerata Opera Festival: si balla, si brinda, si dorme sul palcoscenico dello Sferisterio

Tre feste in palcoscenico per concludere il festival 2018
 
Ballare, brindare, dormire sul palcoscenico dello Sferisterio
Una festa in spiaggia, un gran ballo dell’Ottocento, una notte a guardare le stelle e a dormire in palcoscenico: un arrivederci al 2019 lungo tre giorni
 
Macerata, 9 agosto 2018 – Venerdi 10 agosto si apre l’ultimo weekend operistico 2018, una festa lunga tre giorni: al termine delle opere in programma – L’elisir d’amore venerdì 10 agosto, La traviata sabato 11 agosto e Il Flauto Magico domenica 12 agosto – avranno luogo infatti tre feste tematiche in palcoscenico, che sono fra le novità più attese dell’anno.
Un’occasione diversa per vivere lo Sferisterio dall’ottica degli artisti, dalla scena verso la platea, per dare un lungo arrivederci al 2019.
Queste singolarissime “feste a tema” sono riservate ai possessori di biglietto per l’opera che va in scena la sera stessa e per partecipare è necessario acquistare un biglietto aggiuntivo che ha un costo di 10 euro (ancora disponibili).
Venerdì 10 agosto ci sarà Elisir da mare – dj version: l’ambientazione balneare dell’Elisir d’amore di Donizetti immaginata da Damiano. Michieletto e Paolo Fantin diventa il luogo ideale per una festa sulla spiaggia in collaborazione con FAT FAT FAT Festival. Sul palcoscenico i cocktail di Stefano Renzetti. Ogni partecipante è invitato a portare il proprio kit tematico con almeno un oggetto da spiaggia.
Sabato 11 agosto Libiamo e danziamo – 50 anni di Doc Verdicchio di Jesi: un Gran Ballo dell’Ottocento sul palcoscenico dello Sferisterio, dentro la scenografia di Svoboda per la “Traviata dello specchio”, insieme alla Compagnia Nazionale di Danza Storica – che sarà per tre giorni a Macerata impegnata anche con stage e presentazioni –, per brindare ai 50 anni della DOC del Verdicchio di Jesi in collaborazione con IMT Istituto Marchigiano Tutela vini. Per essere perfettamente in tema ed avere un kit ottocentesco si possono noleggiare costumi d’epoca presso Arianna Sartoria.
Domenica 12 agosto Dal crepuscolo alla luce. Una notte allo Sferisterio: per chiudere l’edizione 2018 del Macerata Opera Festival, si resta sul palcoscenico dello Sferisterio dopo l’ultima recita del Flauto magico, per guardare le stelle in collaborazione con Associazione Nemesis Planetarium e poi per dormire in tenda e aspettare l’alba con una buona colazione grazie a Romcaffè e Nuova Simonelli. Il kit della serata prevede una tenda e una torcia.
L’ultimo giorno del festival sarà davvero un giorno #verdesperanza – tema 2018 – dedicato al charity partner 2018 CAI Club Alpino Italiano che, attraverso la Sezione di Macerata, è impegnato nella raccolta fondi per la ricostruzione di una edicola nel Comune di Castelsantangelo sul Nera (MC), denominata Madonna della Cona, purtroppo crollata con il terremoto del 2016. L’edicola è posta a 1.496mt di quota all’ingresso della Piana di Castelluccio, e ha un grande valore simbolico per gli escursionisti: un progetto assolutamente in linea con il tema del Festival #verdesperanza. L’ultima recita del Flauto magico di Mozart, il 12 agosto, sarà interamente dedicata questa causa: a chi acquisterà i biglietti per questa data è richiesto un contributo aggiuntivo di 2 euro per la raccolta fondi. Inoltre alla serata sono invitati tutti i soci CAI che potranno usufruire della convenzione (sconto del 20% sul biglietto).
L’edicola della Madonna della Cona, a Forca di Gualdo in Comune di Castelsantangelo sul Nera (MC), è stata gravemente danneggiata dal terremoto del 2016; costruita nel XVII secolo, si trova a circa 1.496mt sul valico che unisce Castelsantangelo sul Nera a Castelluccio di Norcia, strada un tempo percorsa dai numerosissimi escursionisti. La tradizione vuole che la costruzione di questo luogo di culto sia riferita alla vittoria di Visso nella battaglia contro Norcia nel 1522 che segnò la conquista del piano a ridosso di Castelluccio. Ogni prima domenica di luglio vi si tiene una festa di ringraziamento molto sentita dalle popolazioni di Castelluccio e di Castelsantangelo sul Nera che una volta segnava la fine della transumanza. A seguito del terremoto è caduto il tetto della chiesa lasciando miracolosamente intatta la parte alta dell’altare con la piccola statua della Madonna con il corpo del Cristo crocifisso che è stata recuperata e messa in salvo.
 
 
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