Michael Imperioli “Il profumo bruciò i suoi occhi”
Chi lo immaginava che Michael Imperioli, meglio conosciuto come il Christopher Moltisanti della serie tv I Soprano, fosse un così abile narratore, capace di fare centro con il suo romanzo d’esordio?! Ambientato a New York nella torrida estate del 1976, Il profumo bruciò i suoi occhi svela la storia del giovane Matthew che, dopo la perdita del padre e del nonno, si trasferisce con la madre dal Queens a Manhattan. Non vuol dire soltanto attraversare l’East River, vuol dire una nuova vita.
Resoconto bruciato di un’adolescenza sull’orlo della distruzione familiare, di funesti riti di ingresso nel mondo dei grandi, di un’educazione reediana. Proprio così, perché ad un certo punto, Matthew si imbatte con uno strano uomo che vive nel suo stesso palazzo, uno che sfida il caldo con una giacca di pelle nera, “un tipo basso, smilzo, tutto vestito di nero con grandi occhiali da sole scuri e capelli cortissimi di un biondo sbiadito”: è Lou Reed. La più maledetta delle rockstar prende in simpatia Matthew e finisce per fargli da guida. Essendo l’autore di Heroin, Waiting For My Man e Vicious non si tratta di una guida lucida e moralizzante, ma bizzarra, sui generis, oltremodo efficace per illuminare una via, la sua via, ad un giovane disorientato di fronte alle cupezze della vita adulta.
Imperioli racconta di aver avuto l’idea per il romanzo nel 2013, quando il suo cruccio più grande era trovare un modo per entrare nella testa di un ragazzo dell’età di suo figlio, allora sedicenne, e cercare di comunicare con lui. Nello stesso periodo è venuto a mancare Lou Reed, a cui Imperioli era legato da un rapporto d’amicizia e reciproca stima. E’ venuto naturale immaginare una storia con l’ex Velvet Underground a fare da genitore surrogato, a parlare con un adolescente la lingua universale della giovinezza, quella del rock’n’roll.
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