50 anni di Inrca

CON TECNOASSISTENZA E NUOVO OSPEDALE SI GUARDA AL FUTURO
Ceriscioli: “Insieme per costruire risposte importanti sull’invecchiamento”
Bernabei: ”Un tesoro delle Marche avanguardia per la ricerca in Italia”
Ancona, 2018-09-21 – Il primo progetto in Italia di tecnoassistenza con monitoraggio quotidiano a casa del paziente anziano in ogni angolo delle Marche e la ripresa sin da lunedì prossimo dei lavori a Camerano nel cantiere per la costruzione del nuovo Inrca.  A 50 anni dal suo riconoscimento come Istituto nazionale di ricerca e cura dell’anziano, l’Inrca di Ancona guarda al futuro con nuovi progetti all’avanguardia. Dei traguardi raggiunti e dei percorsi di innovazione intrapresi, si è parlato oggi nel corso di una conferenza stampa.
“I 50 anni dell’Inrca – ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – meritano una degna celebrazione. Si tratta infatti di una tappa importante per un istituto che risiede nelle Marche, ad Ancona. Figlio di una storia nata qui da un antico ospizio per gli anziani più poveri si è trasformato in un importante centro di ricovero, cura, sperimentazione e ricerca per quel che riguarda il problema dei problemi che è l’invecchiamento. Si può vivere a lungo, abbiamo tanti ultracentenari in Italia e nelle Marche, ma bisogna anche vivere bene. Per farlo sono necessari quegli strumenti di salute che possono accompagnarci nei nostri bisogni, da quelli in casa a quelli più complessi che presuppongono interventi e operazioni.  L’Inrca oggi ha una attività importante dal punto di vista dei ricoveri e della ricerca ed è sempre più un punto di riferimento a livello regionale per le parti più avanzate e sperimentali. L’Istituto lavora infatti su un progetto importante come quello della telemedicina e tecnoassistenza che permette anche a chi abita nelle zone più remote della regione di essere costantemente monitorato dall’Inrca. Quindi 50 anni da ripercorrere con uno sguardo grato rivolto a chi ha costruito questa realtà, ma anche con lo sguardo rivolto al futuro di chi sa che, affrontando il tema dell’invecchiamento e dell’anziano, si possono costruire risposte importanti per i cittadini delle Marche e del nostro Paese”.
“In Italia – ha proseguito il presidente dell’Inrca Roberto Bernabei  – contiamo 17mila ultracentenari. All’inizio del secolo scorso erano 40. Di questi, 1000 hanno 105 anni e 20 oltre i 110. Le Marche in questo contesto sono la regione più longeva d’Italia.  Con questi dati è facile capire l’importanza dell’Inrca non solo come azienda sanitaria, ma come Istituto di ricerca e cura, meno sclerotico di un’Accademia, perché capace di adattarsi con maggior facilità e meno cavilli, all’evoluzione dei tempi. L’Inrca è un tesoro delle Marche che deve essere difeso  nel suo ruolo di avanguardia in Italia nella assistenza di quegli anziani che hanno costruito il benessere nel nostro Paese e che oggi meritano ogni cura. Con  la Regione abbiamo una perfetta unità di intenti in questo senso”.
A questo proposito Bernabei ha presentato in anteprima il primo progetto in Italia di “tecnoassistenza” che  ha lo scopo di realizzare, presso l’Inrca, una moderna rete di servizi, non solo per la refertazione degli esami più comuni ma anche per la gestione condivisa e multidisciplinare del paziente anziano fragile.
“Si intende sviluppare – ha aggiunto Bernabei – un modello di presa in carico dei pazienti anziani con patologie croniche basato sulla tecnoassistenza erogato dal sistema sanitario della Regione al fine di garantire un’assistenza degli anziani, attraverso un apposito kit, sostenibile ma anche equa, continua, capillare e tempestiva. Il progetto è rivolto ai soggetti anziani ultrasettantacinquenni nella Regione Marche ed in particolare ai residenti nelle aree interne o nei piccoli Comuni con maggiore difficoltà a raggiungere i centri erogatori di servizi ed ai pazienti in dimissione ospedaliera per: scompenso cardiaco, BPCO, malattie cerebrovascolari (vedi slides) ”.
Il direttore generale Gianni Genga da parte sua ha ricordato che l’Istituto “è unico a livello nazionale per la sua articolazione interregionale in tre Regioni. “L’Inrca – ha sottolineato – gestisce in totale 5000 posti letto, 8000 ricoveri e 800 dipendenti e un budget che per le Marche ammonta a 70milioni di euro”.  Genga ha quindi annunciato la ripresa dei lavori al cantiere di Camerano per la costruzione del nuovo ospedale da 300 posti letto e la ristrutturazione della struttura di Appignano che comincerà nel prossimo novembre.
Il direttore scientifico Fabrizia Lattanzio ha illustrato le linee di ricerca e i progetto in corso (vedi brochure, ndr)  e “le forti potenzialità di questo Istituto che partecipa ad una competizione spinta a livello nazionale con altri 50 istituti e che quest’anno ha registrato il 100% nelle valutazioni di performance anche per quanto riguarda la dimensione assistenziale”. “Lavorando all’Inrca – ha detto – si sviluppa un forte senso di appartenenza e un orgoglio che vogliamo trasmettere ai tanti giovani su cui abbiamo investito per ideare progetti sempre più innovativi e utili alla popolazione”.
Il delegato per l’Inrca con sede in Calabria Franco Pacenza ha voluto in conclusione testimoniare “l’interesse della Regione Calabria soprattutto adesso – ha evidenziato – che sono stati risolti definitivamente i contenziosi con le passate amministrazioni. Una situazione, che apre la strada ad un futuro di proficua collaborazione interregionale”.
La cerimonia ufficiale per i 50 anni dell’Inrca si terrà il 19 ottobre prossimo. Nell’occasione i cittadini potranno effettuare un “longevity check up” in uno stand in piazza Roma ad Ancona. Invitati inoltre come relatori Luigi Ferrucci, ex dipendente Inrca  e oggi direttore dell’Istituto Nazionale per l’Invecchiamento negli Stati Uniti e Ezio Giacobini massimo esperto mondiale di Alzheimer.
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