Battaglia aperta contro il Governo che ha impugnato la legge “no inceneritori” delle Marche

BATTAGLIA APERTA CONTRO IL GOVERNO PER L’IMPUGNAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE “NO INCENERITORI”,
I GRUPPI DI MAGGIORANZA: «SGOMENTI PER LA DECISIONE DEL MINISTRO COSTA.
MOBILITAZIONE PERCHÈ NELLE MARCHE NON SI BRUCINO RIFIUTI»

ANCONA, 06 SETTEMBRE 2018 – Battaglia aperta contro il Governo che ha impugnato la legge “no inceneritori” delle Marche. A lanciare la sfida al Consiglio dei Ministri che ha deciso di portare la legge marchigiana n. 22 del 28/06/2018, recante «Modifica alla legge regionale 12 ottobre 2009, n. 24 Disciplina regionale in materia di gestione integrata dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati» davanti alla Corte Costituzionale, i gruppi di maggioranza dell’Assemblea legislativa delle Marche ed il consigliere Sandro Bisonni (Gruppo Misto), primo firmatario della legge.
«Siamo sgomenti rispetto all’iniziativa del ministro Sergio Costa e siamo pronti ad intraprendere ogni azione possibile per ribadire la scelta fatta dalla Regione in tema di trattamento dei rifiutile parole del capogruppo Pd, Fabio Urbinati . La linea politica delle Marche in tema ambientale è sempre stata chiara e netta, anche quando al Governo c’erano forze amiche. Non abbiamo esitato ad indire il referendum contro le trivelle in mare ad esempio. Durante questa legislatura molti sono stati gli atti che vanno nella direzione del riciclo, del riutilizzo dei materiali, dell’economia circolare, della lotta all’inquinamento, penso ad esempio anche alla legge sull’abbandono delle platiche in mare».
La battaglia contro gli inceneritori «Non è una strumentalizzazione politica, come crede erroneamente qualcunosostiene l’assessore all’Ambiente, Angelo Sciapichetti. Siamo già stati davanti al Tar del Lazio contro il Milleproroghe del Governo Renzi, che prevedeva la possibilità di realizzare un inceneritore nelle Marche. Oggi ribadiamo il nostro no a qualsiasi inceneritore nelle Marche. Serve una mobilitazione. Le Marche sanno cosa vogliono in termini ambientali e lo hanno dimostrato con i fatti: abbiamo aperto il centro di riuso, approvato la tariffazione puntuale, che prevede che chi più differenzia i rifiuto, meno paga in tasse».
Il consigliere Bisonni, primo firmatario della legge regionale, pone l’accento sul numero di impugnazioni presentate dal Governo. «Nei primi 100 giorni l’Esecutivo ha impugnato più leggi di quanto abbiano fatto tutti i Governi precedenti nello stesso periodo di riferimento. Un chiaro segno di come non si voglia tenere in considerazione la volontà dei territori. Impugnare questa legge non era, come sostiene invece il ministro, “un atto dovuto”. Su questo tema daremo battaglia perché c’è un forte interesse da parte della società civile».
«Una tendenza pericolosa alla ricentralizzazione delle scelte ed un chiaro tentativo di svilire le Regioni», così il consigliere Gianluca Busilacchi (Art. 1-Mdp) definisce la scelta del Consiglio dei ministri. Il capogruppo di Uniti per le Marche, Boris Rapa ribadisce: «La Regione Marche si è espressa in modo chiaro sugli obiettivi da perseguire in tema di politiche ambientali. Puntare sull’economia circolare come obioettivo etico-politico che ci consenta di preservare il nostro territorio per le future generazioni. Continueremo a perseguire questo obiettivo con grande determinazione». Perentorio il suo collega di partito, l’assessore al Turismo, Moreno Pieroni che afferma: «Non ci saranno padroni romani su questa Regione fino a che ci sarà questa maggioranza. Nessun inceneritore vedrà la vita». Determinato il consigliere Enzo Giancarli (Pd): «Vinceremo questa battaglia come abbiamo vinto quella sui vaccini. Il valore ecologico della legge regionale è indubbio». Il vice presidente dell’Assemblea regionale, Renato Claudio Minardi definisce i rappresentanti del Governo nazionale «Dilettanti allo sbaraglio. Incoerenti tra ciò che affermano, essere contrari agli inceneritori, e ciò che fanno, impugnano una legge che dice no agli inceneritori. Il tempo della demagogia è finito, quando si governa bisogna dimostrare fare le cose».
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