Le terre del Montefeltro al Congresso di Archeologia Medievale di Matera
Urbino – Una forte conferma del ruolo svolto dall’archeologia medievale urbinate in ambito nazionale è giunta dall’VIII Congresso Nazionale di archeologia medievale che si è tenuto a Matera nei giorni 12 – 15 settembre.
L’archeologia medievale italiana si riunisce ogni tre anni sotto l’egida della S.A.M.I. (Società degli Archeologi Medievisti Italiani) scegliendo una sede differente (i precedenti convegni hanno toccato le città di Pisa, Brescia, Salerno, Siena, Foggia, L’Aquila, Lecce). Matera, che sarà capitale europea della cultura 2019, ha offerto un ottimo scenario ai convegnisti e alla materia trattata.
I congressi nazionali di archeologia medievale – che includono anche risultati di scavi internazionali – sono suddivisi in sezioni che riguardano: teoria e metodi, insediamenti urbani e archeologia dell’architettura, territorio e paesaggio, luoghi di culto e archeologia funeraria, archeologia degli insediamenti rupestri, produzioni – commerci – consumi.
Pieve di Carpegna
È stata la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Matera (direttrice Francesca Sogliani) a organizzare l’VIII Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, che si è svolto presso la chiesa materana del Cristo Flagellato – ex Ospedale di San Rocco.
I tre volumi degli atti, già a disposizione dal primo giorno del convegno – cosa non da poco – hanno contenuto più di duecento interventi divisi nelle sei sezioni.
L’Università di Urbino, attraverso il suo insegnamento di archeologia medievale (Daniele Sacco), ha visto accettati cinque contributi che, a diverso titolo, hanno riguardato questioni di metodo, ma anche indagini archeologiche svolte nell’antico territorio del Ducato di Urbino.
A ulteriore conferma del ruolo dell’Università di Urbino nella disciplina, l’insegnamento è stato incluso tra i 16 relatori (su 200) chiamati a presentare le proprie ricerche. La scelta è ricaduta sul contributo candidato nella IV sezione “Luoghi di culto e archeologia funeraria” (coordinatore Federico Marazzi, Università degli Studi Suor Orsola Benincasa). L’indagine proposta verteva su una problematica insediativa riguardante i diciotto edifici plebani medievali della Diocesi di Montefeltro e, particolarmente, il loro eventuale rapporto con i sottostanti siti di età romana. Questo il titolo del contributo: “Pievi sovrapposte a siti di età romana nel Montefeltro: un rapporto con, o senza, soluzione di continuità?” il dibattito, in merito, è acceso dalla storiografia sin dal XVIII secolo.
Nei giorni del congresso si è tenuta poi l’elezione delle nuove cariche societarie della S.A.M.I. (presidente uscente Giuliano Volpe, ordinario di archeologia medievale presso l’Università di Foggia e già Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali). Nuovo Presidente, eletto dagli archeologi medievisti italiani, è Paul Arthur, ordinario di archeologia medievale presso l’Università di Lecce, con l’insegnamento di archeologia medievale del nostro Ateneo riconfermato nel collegio dei sindaci revisori dei conti societari.
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