Non a Voce Sola, Umberto Galimberti “Le cose dell’amore”

NON A VOCE SOLA 2018 – NONO APPUNTAMENTO
UMBERTO GALIMBERTI – LE COSE DELL’AMORE
19/09/2018 – H 21,15
MONTEGRANARO – TEATRO LA PERLA
Non a Voce Sola, nota rassegna di letteratura, poesia, filosofia, musica ed arti che tocca tutti i rinomati centri cittadini del Centro Italia e dell’Adriatico, arriva al suo nono appuntamento, in uno dei cuori industriali dell’entroterra, ovvero la Città di Montegranaro, dove, il 19 Settembre, alle ore 21,15, il famoso filosofo e sociologo Umberto Galimberti presenterà presso il Teatro La Perla la sua riflessione dedicata al fil rouge di quest’anno, ovvero l’Ordine Simbolico del femminile, con un intervento dedicato proprio alla nascita della simbologia femminile nel mondo della filosofia occidentale, che nasce, secondo Galimberti, con Socrate e Platone parlando proprio de’ Le cose dell’amore.
Umberto Galimberti è nato a Monza nel 1942 ed è uno dei più noti filosofi, sociologi e psicoanalisti italiani. Laureatosi alla Cattolica di Milano con una tesi su di lui, diventa poi amico e traduttore dello psichiatra e filosofo Karl Jaspers. La sua curiosità e la sua strenua volontà di fare ricerca scientifica all’interno delle mille sfaccettature della filosofia e della psiche umana, gli donano una fama che lo precede e che arriva in breve tempo a procurargli il ruolo di professore, prima di Antropologia Culturale, poi di Filosofia della Storia e di Filosofia Morale alla Ca’ Foscari di Venezia, per la quale ha insegnato dal 1972 ad oggi.
Indagatore del pensiero, diventa poi, dopo un percorso di psicanalisi privata presso il CISA di Milano, indagatore dei nessi tra psicopatologia e problemi filosofici dell’essere umano, divenendo poi non solo psicanalista ma anche ricercatore e membro della prestigiosa International Association for Analytical Psychology.
La sua attività di ricerca si è presto affiancata a quella naturale di divulgatore scientifico, è stato infatti collaboratore delle pagine filosofiche, culturali e divulgative de’ Il Sole 24 Ore tra 1987 al 1995 e lo è attualmente de’ La Repubblica; Galimberti racconta volentieri al grande pubblico anche le sue riflessioni sul rapporto tra filosofia e psicologia, tra filosofia e religione, e tra le nuove generazioni e il nichilismo. Tra i suoi volumi sono divenuti celeberrimi i saggi divulgativi come L’Ospite Inquietante. Il nichilismo e i giovani, I miti del nostro tempo, e Cristianesimo. Religione dal cielo vuoto.
A Non a Voce Sola porta un intervento esclusivo dal titolo Le Cose dell’Amore, nato dapprima come riflessione sull’amore nella filosofia occidentale nel 2004 con il volume Le Cose dell’amore, e poi evoluto e maturato nella ricerca della nascita della forma e della simbologia femminile nell’idea stessa dell’amore, dai dialoghi tra Platone e Socrate, alle più attuali riflessioni postmoderne .
La sindaca di Montegranaro Ediana Mancini , ha così commentato l’arrivo di questo appuntamento di Non a Voce Sola nella sua città: ” Sono diversi anni che Non a Voce Sola fa tappa nel nostro Comune, un appuntamento voluto con forza ed entusiasmo che ha sempre portato nella nostra città personalità autorevoli del mondo della cultura. Quest’anno avremo l’illustre filosofo Umberto Galimberti che con una lectio sicuramente accattivante come “le cose dell’amore” vorrà analizzare il tanto discusso rapporto fra il femminile e il maschile, quale occasione migliore? Attendiamo con gioia la sua presenza che sarà motivo di confronto, di dialogo, di crescita”.
La direttrice artistica della rassegna, Oriana Salvucci, ha così definito l’apporto della riflessione sull’amore di Umberto Galimberti per il fil rouge della rassegna: ” Un fil rouge impegnativo quello di Non a Voce Sola dedicato all’ordine simbolico cioè alla struttura portante della nostra società, ai valori su cui essa è fondata. I valori, del resto, come dice il prof.Galimberti, non sono entità metafisiche, ma coefficenti sociali. L’ordine simbolico, pertanto, non è altro che il modo con cui una società ordina e interpreta una realtà attraverso dei valori che sono espressione della classe e dal sesso dominanti. La riflessione che la nostra rassegna ha voluto promuovere vuole solo interrogarsi se dentro questa struttura c’è posto per il pensiero e l’esperienza delle donne, per la riflessione che da decenni esse hanno promosso a partire da se stesse. Una domanda questa che possiamo considerare retorica perchè di fatto le donne sono pensate dagli altri, dalla società, dalla cultura, dall’organizzazione sociale e non sempre il già pensato corrisponde a ciò che loro pensano di se stesse. Due sono le alternative o adeguarsi all’ordine dato o spostarsi e credo sia in questo scarto la possibilità di libertà delle donne. Sarà Umberto Galimberti attraverso una riflessione sulle cose dell’amore a mettere a nudo questa scomoda verità e a ricordarci che ciò che spesso percepiamo come un ordine naturale non è che il frutto di una costruzione culturale e sociale.”
 
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