Fabrizio Volpini alle celebrazioni per i 50 anni dell’Inrca
Il presidente della commissione Sanità in Consiglio regionale: «L’Istituto non è come molti pensano solo un ospedale per gli anziani, ma un centro di ricerca all’avanguardia che in mezzo secolo di attività ha condotto studi e progetti che hanno migliorato e stanno migliorando il benessere e la cura delle persone anziane in un Paese ed in una regione sempre più longevi»
ANCONA, 19 OTTOBRE 2018 – L’Inrca, l’Istituto nazionale di ricovero e cura a carattere scientifico, compie 50 anni. Oggi le celebrazioni per l’anniversario della sua fondazione alla Loggia dei Mercanti di Ancona, alle quali ha preso parte anche il presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale, Fabrizio Volpini.
«Quello di oggi è un appuntamento importante non solo perché si ricorda la nascita di questo Irccs, l’unico riconosciuto in Italia per la disciplina in Geriatria a modello interregionale, ma perché oggi si ha l’occasione di conoscere e divulgare quanto questo Istituto abbia fatto in questo mezzo secolo di attività – sostiene il presidente Volpini –. Erroneamente si pensa spesso che l’Inrca sia esclusivamente un ospedale per anziani. Non è così. In qualità di Istituto di ricerca, l’Inrca ha condotto in questi cinquant’anni studi e progetti, anche in collaborazione con i più importanti centri di ricerca internazionali. Studi determinanti per il miglioramento della qualità di vita dell’anziano, nonché delle tecniche e delle metodologie di cura ed assistenza. Risultati di ricerca a valenza nazionale e non solo territoriale. L’Inrca – prosegue Volpini – ha prodotto una miniera di informazioni cruciali per un Paese sempre più vecchio come il nostro, all’interno del quale le Marche rappresentano una delle regioni più longeve. L’attività dell’Inrca, dunque – conclude Volpini –, è fondamentale ed irrinunciabile per garantire sul territorio regionale ed in Italia il benessere e la migliore qualità della vita possibile alla popolazione anziana che oggi presenta caratteristiche molto diverse: un ultrasessantacinquenne ha esigenze diverse dall’ultranovantenne, pur rientrando entrambi nella categoria degli anziani. Un grazie, dunque, a tutti coloro che in questo mezzo secolo hanno contribuito alla crescita della struttura, divenuta punto di riferimento nazionale ed internazionale».
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“Una struttura importantissima già 50 anni fa quando è nata con l’idea di farne un Istituto di ricerca per le problematiche dell’anziano e ancora più oggi che questa tematica è diventata esplosiva. Nel senso che oggi la gestione dell’invecchiamento fatta con qualità e servizi di livello è il centro dell’intera attività sanitaria. E’ un fatto molto importante che si vive di più, ma abbiamo bisogno anche di vivere bene e avere nelle Marche un Istituto che si occupa in termini di ricerca proprio di questo significa avere un Istituto che si occupa del cuore dei problemi della sanità. Una visione che va oltre i confini della regione e nazionali, perché come gestire al meglio questi servizi è un argomento che interessa tutto il mondo. Ciò significa assistenza, ricerca, tecnologia ed economia perché attorno ad un mondo che cambia c’è anche una economia che si può sviluppare generando opportunità per tutto il territorio. Essere qui oggi per noi è la dimostrazione di questa attenzione e consapevolezza. Siamo altrettanto consapevoli del fatto che 50 anni di storia di un Istituto sono 50 anni di storie di uomini e donne che con la loro intelligenza, volontà, passione e impegno hanno seguito e sostenuto la crescita di questo istituto. A loro va il nostro ringraziamento”.
Così il presidente della Regione Marche oggi alla Loggia dei Mercanti per la celebrazione dei 50 anni dell’Inrca.
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