Facciamo goal alla disabilità
Al via sabato 27 ottobre il campionato di Quinta categoria
In sette anni si sono riusciti a coinvolgere più di 2500 giovani e circa 40 società al fine di promuovere la cultura della diversità e dell’integrazione perchè tutti i ragazzi hanno lo stesso diritto al gioco e al divertimento.
Ascoli Piceno, 23 ottobre 2018 – Un’iniziativa calcistica nata nel 2011 da un’idea casuale durante un corso di aggiornamento promosso dall’Ascoli Calcio e che ha visto sempre maggiore adesione, un’opportunità di inserimento sociale per ragazzi disabili, una possibilità di sensibilizzazione che riesca a far comprendere come anche lo sport sia strumento di unione e non barriera insormontabile. Questo e molto atro ancora è il progetto “Facciamo goal alla disabilità, che ormai da sette anni con grande impegno e dedizione viene promosso dalla Polisportiva Borgo Solestà di Ascoli Piceno.
Obiettivo principe della Polisportiva è quello di mettere al centro della vita di questi ragazzi lo sport attraverso allenamenti, partite e spirito di squadra, dimostrando come dietro un semplice pallone possono esserci emozioni capaci di muovere potenzialità ancora nascoste, ma in maggior misura integrazione e valore morale tra giovani e famiglie stesse. “Le nostre parole d’ordine mirano a far interagire, giocare e divertire ragazzi disabili e normodotati tramite allenamenti basati sul gioco del calcio” – spiega il responsabile tecnico del progetto, Adriano Pistolesi. “Attraverso la competenza di persone altamente qualificate, psicomotricisti, psicologi e allenatori specializzati, il Borgo Solestà ha cercato di studiare e creare un percorso che potesse spronare tali giovani a vivere una realtà sportiva dall’elevato contenuto didattico. L’ obiettivo è stato fin dal principio quello di realizzare il sogno di questi ragazzi, affetti da disabilità fisiche e intellettive: poter indossare una maglia che avesse potuto unirli nel colore e nei sentimenti, praticando uno degli sport più amati, qual è il calcio”. È attraverso la sperimentazione dello spirito di squadra che si conosce il vero divertimento e la reale condivisione, perché è l’unione a fare la forza. Scendere in campo come anche provare sulla propria pelle la fatica della preparazione, rappresenta un’opportunità inestimabile di integrazione con i pari normodotati. Gli allenamenti di calcio integrato hanno già avuto inizio, ma le iscrizioni sono sempre aperte.
“Negli ultimi tempi, inoltre, diverse realtà del territorio marchigiano ci hanno contattato al fine di comprendere le modalità con cui poter attivare un simile progetto di integrazione. Tra queste possiamo citare una cooperativa sociale di Castelfidardo e la società “Petritoli Calcio”; inoltre mercoledì 31 ottobre saremo ad Ancona, invitati dalla Federazione, proprio per una testimonianza a un corso di allenatori UEFA C” – continua il responsabile tecnico.
“Traguardo, infine, che ci rende ancora più orgogliosi e fieri è l’essere riusciti a portare il progetto nelle scuole medie: a partire dal 6 novembre, infatti, ogni mese saremo presenti con i nostri ragazzi disabili presso un plesso diverso e metteremo in pratica sul campo delle vere e proprie lezioni che possano far sperimentare proprio lo spirito alla base di questo programma” – conclude Pistolesi. “Solo così riusciremo sempre più a promuovere la cultura della diversità, mostrando come tutti abbiamo la stessa identica voglia di vivere e gioire”.
È proprio partendo da questa idea che, sabato 27 ottobre dalle ore 10.30 presso il campo sportivo comunale di Monterocco, prenderà il via il torneo regionale Marche di Quinta Categoria per ragazzi diversamente abili, aprendo le porte a una nuova stagione che riserverà sicuramente molte sorprese e soddisfazioni. Il torneo viene quindi a identificarsi come una proposta aggiuntiva capace di rafforzare dal punto di vista emotivo il percorso che questi ragazzi si trovano ad affrontare già da molto tempo. Divisi tra la Quarta, Quinta e Sesta Categoria a seconda della gravità delle loro patologie, tutti avranno la possibilità di partecipare senza problemi a gare equilibrate e soprattutto di crescere insieme.
Già stilato, invece, il calendario delle prossime giornate di campionato di Quarta Categoria che vedranno protagonisti sul campo i ragazzi diversamente abili: prossimo appuntamento è per il 25 novembre, per poi proseguire il 9 febbraio e il 23 marzo, fino al 4 maggio. A livello marchigiano oltre al Borgo ci sono altre 3 formazioni che prenderanno parte agli scontri, quali l’”ASD Stella del Mare” di San Benedetto del Tronto, la “Soccer Dream Team – Fattoria Sociale Montepacini” di Fermo e il “Porto Potenza Picena”. Presenti anche due società abruzzesi, come l’”A. S. D Lanciano Special” e l’”A. S. D. Calcio 21” di Pescara.
Negli ultimi sette anni sono stati integrati più di 2500 ragazzi e quaranta società, ricevendo premi anche a livello internazionale: questo fa capire come tale proposta sia un pilastro utile per la società, momenti in grado di trasmettere emozioni, ma soprattutto lezioni di vita che spronino a volersi bene, divenendo benzina necessaria per il proseguimento di qualsiasi idea e creatività. Molte sono le famiglie che vivono nella convinzione che i propri figli non potranno mai avvicinarsi a questo sport, eppure molteplici sono gli esempi tramite cui il Borgo da anni riesce a smentire tale convinzione: ragazzi che, in principio non riuscivano neppure a camminare autonomamente e uscire di casa se non accompagnati da un tutor, con grande spirito di volontà e sacrificio oggi hanno la possibilità di correre e calciare il pallone su quel tanto auspicato prato verde.
Una dimostrazione di come la pratica sportiva possa divenire trampolino di lancio, capace di smuovere ciò che ognuno ha dentro di sé, accrescendo la propria autostima. Solo l’unione tra la forza di volontà personale e un credo condiviso può far segnare il goal più importante: essere liberi di dare sfogo alla propria personalità, nonché ispirazione.
Un invito, dunque, per tutti a partecipare agli allenamenti che si svolgono il martedì e il giovedì dalle ore 15.00 alle 16.30 presso gli impianti sportivi di Monterocco, perché ogni ragazzo ha il medesimo diritto di giocare e divertirsi.
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