Migliaia di persone per l’ultimo giorno di Pane Nostrum
Masterclass sold out: la diciottesima edizione si chiude con il botto. Polacco: “Stiamo dando alla manifestazione un aspetto sempre più professionalizzante e di qualità”
Senigallia 1 ottobre – Chiusura con il pienone per Pane Nostrum. Migliaia di persone hanno affollato fin dalla mattina piazza Del Duca e le vie limitrofe per la giornata conclusiva del Festival dell’arte bianca.
Tre le masterclass programmate ieri, tutte di forte richiamo: Simone Bughi sulla colazione marchigiana, Elis Marchetti sul riutilizzo del pane raffermo e Paolo Brunelli con un cooking show “goloso”.
Nel pomeriggio gli espositori hanno alzato “bandiera bianca”: alcuni avevano terminato i prodotti in vendita, segno di un notevole apprezzamento.
Folla nell’area dei forni a cielo aperto dove i panificatori, guidati dal “regista” Elis Marchetti, hanno sfornato per tutto il giorno pane bianco fatto con la farina di mais, un altro integrale con il muesli, un terzo tipo con la curcuma e vari semi di lino, papavero, zucca e sesamo, il quarto a base di pomodoro e origano. Non sono mancati i dolci, tra cui le ciambelle di mosto, e la pizza.
“Siamo molto soddisfatti per l’esito di questa diciottesima edizione – afferma il direttore di Confcommercio Marche Centrali Massimiliano Polacco – . Abbiamo portato a Senigallia tra i più importanti professionisti dei lievitati e stiamo dando un nuovo sviluppo alla manifestazione. Puntiamo all’aspetto sempre più professionalizzante e di qualità e già dal prossimo anno si vedranno ulteriori cambiamenti per far diventare Pane Nostrum il primo grande evento nazionale dei lievitati, oltre al pane, pizza e pasticceria. Un doveroso grazie a chi ci ha permesso di mettere in piedi questa iniziativa con le attrezzature: Moretti Forni in primis, quindi Abaco group, Getulio Barzetti e Stacchiotti & Ricciardi”.
Aggiunge Evasio Sebastianelli, direttore Confederazione italiana agricoltori provinciale Ancona: “È stata l’occasione per parlare in modo approfondito con gli addetti ai lavori delle varie farine, da quelle bianche a quelle integrali, e per lanciare il nostro appello. Occorre dare più valore al grano, la filiera inizia qui: per avere prodotti di alta qualità dobbiamo curare tutti i passaggi, e riconoscere il lavoro dell’agricoltore”.
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