dalla Regione Marche

2018-11-06
GIORNATA DI FESTA, DI SPORT E MOLTO GLAMOUR
UNA GRANDE PROMOZIONE PER MONTEGIORGIO, IL FERMANO E LE MARCHE

Amandola,  Ascoli Piceno, Assisi, Campofilone, Castelfrentano, Civitanova Marche, Falerone, Fermo, Grottazzolina, Gualdo Tadino, Loreto, Magliano Di Tenna, Massa Fermana, Mogliano, Monsampietro Morico, Montappone, Monte Urano, Montecatini, Montegiorgio, Montegranaro, Petritoli, Porto Sant’Elpidio, Rapagnano, Ripatransone, Santa Vittoria In Matenano, Sant’Elpidio A Mare, Servigliano sono i 27 comuni che parteciperanno alla XXX edizione del Palio dei Comuni, che si disputerà domenica 18 novembreall’ippodromo San Paolo di Montegiorgio.
dalla Regione Marche“Evento dalla straordinaria capacità attrattiva – ha detto l’assessore regionale al Bilancio e agli Enti locali, Fabrizio Cesetti oggi nella conferenza stampa di presentazione in Regione –  che prosegue ininterrottamente da trent’anni, segno evidente di valore, il palio dei Comuni è l’occasione per far conoscere le Marche, Montegiorgio e il fermano in particolare, fuori dai confini regionali e nazionali. Sono le Marche del paesaggio, dell’enogastronomia, della competizione sana e della coesione tra Comuni, sono le Marche che si stringono attorno ad una manifestazione che ha la capacità di aggregare. Si ritrovano insieme tanti Comuni della nostra regione, ma anche delle regioni vicine, pensiamo  all’Umbria, all’Abruzzo, quest’anno anche la Toscana, e con la partecipazione di nazioni straniere come la Francia. E’ un’occasione per vivere il territorio ma anche un’opportunità per le comunità di stare insieme, perché poi il Palio dei comuni all’interno delle singole realtà comunali permette di far ritrovare giovani, anziani e famiglie. Intorno a questa competizione si ritrovano e vivono quello che possiamo definire i valori identitari di un “orgoglio paesano’”.
Il gruppo più folto è marchigiano, ma da sempre sono rappresentati  Abruzzo e Umbria, da quest’anno con la partecipazione del comune di Montecatini fa il suo ingresso la Toscana. Per dare glamour all’evento l’Ippodromo San Paolo, in occasione del Palio, ospiterà Miss Italia 2018 (Carlotta Maggiorana di Montegiorgio, precisamente di Quercia Bella), Miss Equilibra Marche e finalista Miss Italia (Erika Franceschini, ascolana doc), Miss Rocchetta Marche e finalista Miss Italia (Laura Schiavoni di Osimo), Miss Cinema Marche e finalista Miss Italia (Veronica Nucci di Loreto), Miss Abruzzo (Antonella Graziani di Alba Adriatica), Miss Equilibra Abruzzo (Alisia Caporale di Chieti). Domenica 18 novembre scopriremo il comune che vincerà il Palio dei Comuni “Lanfranco Mattii” 2018. Una giornata che partirà presto, l’ippodromo di Montegiorgio già in mattinata arriveranno gli stands gastronomici e sarà tutto un brulicare. Per i golosi ci sarà cioccolato e per chi ama gli aperitivi, quale che sia l’ora ci sarà (per le prima volta) Spritz & Chips la nuova idea del cocktail bar firmata da Fabio Renzetti e i creativi di Bar.it.  Il ristorante dell’Ippodromo (info e prenotazioni tel.:3662137912) sarà indaffarato ad apparecchiare per un sold out annunciato. Il ristorante con veranda panoramica sulla pista ora ha una nuova gestione che si è fatta già apprezzare per la qualità e la ricercatezza delle materie prime e per la squisitezza dei piatti proposti.
La domenica del Palio inizia in tarda mattinata. Alle 12:30 ci sarà l’apertura ufficiale della manifestazione, e quindi degli stand. Ci sarà la presentazione della XXX edizione del Palio dei Comuni, la benedizione, esibizione della banda musicale di Santa Vittoria in Matenano, sfilata di Miss Italia e dei comuni partecipanti al Palio e l’esibizione degli sbandieratori della Cavalcata dell’Assunta di  Fermo. La giornata ospiterà 9 corse e tutte di alto livello sportivo.  All’interno delle 9 corse sono previste la prima, la seconda e la terza batteria del Palio e la nona sarà la corsa finale del Palio. Alla giornata del Palio ha aderito anche l’Ascoli Calcio, che sarà presente con una sua delegazione ufficiale. Sono previsti dei fantastici spettacoli equestri, sfilate in costume, il carro allegorico di Gualdo Tadino, che porterà anche i suoi tamburini, e parlando di tamburini … ci saranno anche i tamburini di Servigliano. E’ prevista la presenza di autorità e personaggi.
Nei giorni precedenti i preparativi:  Lunedì 5 novembre i comuni partecipanti si sono incontrati all’ippodromo di Montegiorgio per una riunione tecnica. Mercoledì 14 novembre avverrà l’abbinamento, ovvero ad ogni comune sarà abbinato un cavallo. Un appuntamento classico che è anche una serata di gala in cui verranno presentati i comuni partecipanti, intervistati i rappresentanti dei comitati cittadini e i Sindaci. Verrà raccontata la storia del Palio, ci saranno sfilate e momenti di spettacolo e un apericena presso il ristorante dell’Ippodromo. La serata verrà trasmessa in diretta tvVenerdì 16 novembre giornata di corse con “Voglia di Palio”. Il Circuito ippico-benefico delle Stelle e l’Ippodromo San Paolo di Montegiorgio organizzano per la quinta edizione del “Trofeo Voglia di Palio”, riservato ai Comuni partecipanti, appunto, al Palio dei Comuni 2018, con la partecipazione straordinaria di tre media-partner. La manifestazione è articolata in 4 corse, tre eliminatorie e una finale. Le tre eliminatorie -tutte con la formula a invito e per cavalli anziani- vedranno ognuna al via 10 cavalli e saranno una riservata al Circuito delle Stelle, una a gentlemen ed amazzoni e l’altra ai cosiddetti Alfieri, cioè ai rappresentanti dei Comuni, sindaci, amministratori o cittadini, indicati o eventualmente ingaggiati dai Comuni o abbinati agli stessi.

MARCHE NORD, CHIRURGIA GENERALE PUBBLICA SU RIVISTA SCIENTIFICA ‘SURGICAL ONCOLOGY’
Il reparto di Chirurgia generale dell’azienda ospedaliera Marche Nord per la prima volta sulle colonne della prestigiosa rivista scientifica “Surgical Oncology”. L’ultimo numero della importante periodico ha pubblicato uno studio scientifico che porta il nome dei chirurghi dell’Azienda Marche Nord, dal titolo: “Outcome of robotic liver resections for colorectal liver metastases. A multi-institutional analysis of minimally invasive ultrasound-guided robotic surgery”.
Lo studio scientifico, firmato come primo nome dal Dr Francesco Guerra della Chirurgia di Marche Nord è stato condotto in partnership con l’Università di Pisa e l’Ospedale Careggi di Firenze. Alberto Patriti, direttore della struttura di Chirurgia Generale, afferma: “Questo studio è tra i primi al mondo ad investigare l’utilità della chirurgia robotica nel trattamento delle metastasi epatiche da tumore del colon-retto. Si tratta di una patologia che può colpire circa il 30% dei pazienti con tumore al colon-retto e richiede, per il suo trattamento, un’equipe multidisciplinare, che coinvolge chirurghi, oncologi, radioterapisti, gastroenterologi, anatomo-patologi e radiologi, così come da tempo esiste in seno a Marche Nord”.
L’articolo spiega infatti come la tecnologia ed i nuovi regimi di chemioterapia abbiano portato importanti novità in tema di trattamento dei pazienti affetti da metastasi epatiche con enormi vantaggi rispetto al passato. Inoltre, aggiunge Patriti “il fatto che lo studio sia stato condotto assieme ad importanti ospedali universitari, qualifica ulteriormente il lavoro svolto finora a Marche Nord, dimostrando come gli standard assistenziali nelle patologie oncologiche siano in linea con quelli di grandi ospedali nazionali ed internazionali”. La Chirurgia di Marche Nord è coinvolta in numerosi studi di questo tipo anche su altri tipi di patologie tumorali come il cancro gastrico, il cancro del retto e le carcinosi peritoneali.
“L’aggiornamento continuo e la conduzione di studi clinici – conclude il primario – è alla base di un’assistenza sanitaria efficace che non può prescindere dalla continua evoluzione tecnologica. Notevole, infatti, è stato l’impegno della Direzione di Marche Nord per dotare l’Ospedale dei più moderni macchinari per la diagnosi e cura delle patologie tumorali (in primis il robot Da Vinci, che ha visto un investimento di oltre 3 milioni di euro) per venire incontro alle necessità sempre maggiori della popolazione”.

 

 

 
Approvata dal Consiglio regionale la modifica alla legge regionale 7/95 in materia di caccia a seguito della ordinanza del Consiglio di Stato.
Le dichiarazioni del presidente Luca Ceriscioli e dell’assessore Moreno Pieroni

E’ stata approvata oggi dall’Assemblea legislativa una proposta di legge che modifica e rafforza alcuni aspetti della legge regionale 7/95 in materia di caccia e tendente a rispondere alla situazione non chiara verificatasi a seguito dell’ordinanza del Consiglio di Stato. Come si ricorderà l’organo giurisdizionale ha infatti vietato l’attività venatoria in tutti territori che fanno parte della Rete Natura 2000, motivandola con la mancanza di un Piano Faunistico venatorio regionale. Si tratta di una proposta giunta in aula dopo che la II Commissione consiliare ha sintetizzato in un unico testo di due articoli le 8 p.d.l presentate sulla stessa materia.
Dopo un ampio dibattito consiliare, il presidente della giunta regionale, Luca Ceriscioli ha tratto le conclusioni ponendo l’accento soprattutto sul problema del contenimento dei danni da ungulati di cui l’ordinanza del Consiglio di Stato non ha tenuto conto. “ Non considerando che nella legge regionale 7/95  era già  contemplata una proroga di efficacia dei piani faunistici provinciali in attesa della redazione del Piano regionale, si instaura una tendenza – ha rimarcato il Presidente  –  a disconoscere gli atti legislativi delle Regioni,  che denuncia  un tentativo non solo di neocentralismo pericoloso, ma anche un disconoscimento della dignità dell’azione legislativa regionale che è contro i principi costituzionali . Noi vogliamo ripartire proprio dal buon senso – ha proseguito – perché il buon senso ci impone di contemperare i diversi e numerosi interessi, per trovare un equilibrio attraverso soluzioni ragionevoli e rispondenti alle esigenze di molti, non solo dei cacciatori, ma anche in massima parte degli agricoltori che subiscono danni dai cinghiali che non sarebbero abbattuti a causa di questo divieto. La Regione ha ben presente questo problema e lo abbiamo dimostrato con atti e provvedimenti e misure mai approvate prima come per il Piano per il contenimento dei danni da ungulati dove abbiamo previsto parametri superiori a quelli indicati dall’ISPRA, ma ancora non sono sufficienti a limitare i danni, o anche l’estensione del calendario venatorio per l’abbattimento dei cinghiali per 11 mesi all’anno. Vogliamo modificare le norme che prevedono che un agricoltore debba essere anche cacciatore per catturare un cinghiale che sta danneggiando il suo raccolto.  Con questa legge approvata oggi diamo maggiori risposte ai bisogni dei territori che ci indicano questa come una priorità: gli agricoltori non aspirano ai risarcimenti, non vogliono i danni. Abbiamo creato i presupposti per una convergenza tra mondo venatorio e mondo agricolo, un’alleanza che vogliamo sostenere con forza e che sarà una priorità anche del Piano Faunistico regionale.”
“Questa legge a modifica/integrazione della legge 7/95  – ha evidenziato l’assessore regionale alla caccia, Moreno Pieroni – prevede la possibilità di ripristino immediato dell’attività venatoria nelle aree di  Rete Natura 2000 per non compromettere definitivamente la stagione venatoria ma anche per scongiurare rischi di diversa natura, ivi compresa la sicurezza. Ci siamo fatti interpreti , infatti, della preoccupazione di molti che hanno segnalato una forte criticità dall’impatto che potrà avere l’ordinanza in diversi settori: dall’ordine pubblico e sicurezza oltre all’incremento spropositato di danni in agricoltura e non solo derivante dal non abbattimento degli ungulati, con relativo aggravio di costi per il risarcimento. “ “Il Tar Marche – ha proseguito – in ogni pronunciamento relativo ai numerosi ricorsi delle associazioni ambientaliste  in materia di attività venatoria nella Rete Natura 2000, ha sempre tenuto conto dei criteri previsti dalla legge regionale 7/95 riguardo alla pianificazione faunistica venatoria ( cioè facendo rimando a quella provinciale) e della legittima applicazione da parte della Regione degli stessi in occasione della stesura dei vari calendari venatori.  Quindi vi è un orientamento attuale del secondo grado della giustizia amministrativa che si pone in contrasto con una giurisprudenza quasi consolidata del Tar, attraverso un’ordinanza che ha di fatto posto il divieto assoluto di caccia per tutte le specie nelle zone di Rete Natura 2000 condizionando così sia l’attività venatoria e sottraendo pertanto l’esercizio di diritti acquisiti dei cacciatori, sia limitando l’abbattimento di ungulati e altri animali nocivi ritenuti dannosi. Dunque la motivazione di fondo, e cioè la mancanza di una pianificazione faunistica venatoria regionale non regge perché la stessa legge regionale all’art. 3 c.4 prevede gli strumenti opportuni per una salvaguardia mirata delle specie contemperata con la tutela ambientale naturalistica dei siti protetti.  Abbiamo quindi previsto nella proposta specifiche disposizioni tra le quali la più significativa è stabilire espressamente un termine massimo  ( 31 dicembre 2019) per la protrazione dell’efficacia dei piani faunistici provinciali, termine che corrisponderà alla redazione del Piano faunistico venatorio regionale per cui è già stato affidato lo studio per l’elaborazione del documento.”
 
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