dalla Regione Marche
2018-11-12
Presentati i nuovi treni regionali Rock e Pop nella centralissima piazza Cavour, ad Ancona, nel Villaggio Trenitalia #lamusicastacambiando, presente il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e l’Assessore Regionale ai Trasporti Angelo Sciapichetti .
Ceriscioli e Sciapichetti alla cerimonia di presentazione dei nuovi treni Rock e Pop: “Entro il 2022 rinnovo di tutta la flotta regionale”
Un lavoro “storico” di investimenti nel trasporto pubblico locale che poggia sul rinnovo del contratto di servizio con Trenitalia e sui 26 milioni destinati al rinnovo del parco mezzi su gomma. È quello che sta compiendo la Regione Marche, evidenziato dalle parole del presidente Luca Ceriscioli e dell’assessore ai Trasporti Angelo Sciapichetti pronunciate nel corso della cerimonia di presentazione dei nuovi treni Rock e Pop in piazza Cavour ad Ancona. A margine dell’incontro, Ceriscioli ha detto che “i treni regionali hanno un alto tasso di puntualità, grande soddisfazione da parte degli utenti. L’obiettivo di arrivare, con il nuovo contratto di servizio, a riqualificare tutti i treni che viaggiano sulla linea regionale è credibile. La scelta è quella di favorire, sempre più, come sta accadendo, l’utilizzo del treno da parte dei marchigiani. Dal punto di vista ambientale è il mezzo più ecologico, può contare sull’elettrificazione della quasi totalità della rete marchigiana, evita traffico e ingorghi. Crediamo in questa prospettiva di crescita del traffico su ferro e quindi ci investiamo per migliorare collegamenti e connessioni, ma soprattutto la qualità del confort di chi viaggia”. Nel suo intervento programmato, l’assessore Sciapichetti ha ricordato che “sono 28 mila gli utenti giornalieri della tratta marchigiana. Tre anni fa non c’era un contratto di servizio in vigore, entro l’anno firmeremo quello nuovo con Trenitalia valido per i prossimi quindici anni. Un fatto importante che ci consentirà di rinnovare tutta la flotta regionale entro il 2022. È un traguardo fondamentale che ci proponevamo e che va nella direzione giusta per quanto riguarda la qualità del servizio a utenti e pendolari. I dati ci dicono che sono in aumento perché il servizio è migliorato e cresciuto”.
Conferenza stampa congiunta per illustrare i provvedimenti adottati dalla Giunta regionale in merito al controllo numerico dei cinghiali, presente il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, Maria Letizia Gardoni (presidente regionale Coldiretti Marche), Enzo Bottos (direttore regionale Coldiretti Marche).
Regione Marche e Coldiretti: misure straordinarie per contenere la fauna selvatica
La possibilità di cacciare il cinghiale su tutto il territorio regionale, un piano di controllo che permette agli agricoltori azioni di cattura degli ungulati, uno Statuto tipo per gli Ambiti territoriali di caccia, l’attuazione del regolamento unico per il risarcimento dei danni all’agricoltura da selvatici e, a livello organizzativo interno, l’unificazione del Servizio Caccia con l’Agricoltura. E ancora. La rivisitazione del Piano di controllo del cinghiale e il via a una commissione tecnica che definisca criteri e obiettivi che le squadre di prelievo dovranno rispettare, pena la sospensione per un anno dell’attività sull’area precedentemente assegnata. Sono solo alcune delle misure adottate dalla giunta regionale e annunciate dal Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, in risposta alla Piattaforma programmatica presentata da Coldiretti Marche fin dal 2015. L’annuncio è stato dato oggi nel corso di una conferenza stampa congiunta con la presidente regionale di Coldiretti, Maria Letizia Gardoni, davanti ai consigli direttivi di tutte le federazioni Coldiretti delle Marche.
“Una scelta che vuole rompere lo squilibrio che oggi è a favore di un eccesso della popolazione nociva all’agricoltura, per conseguire un buon equilibrio che salvaguardi l’attività lavorativa aziendale e consenta di avere una fauna selvatica nella misura corretta – ha detto il presidente Ceriscioli – L’obiettivo è quello di gestire in maniera armoniosa la presenza dei cinghiali attraverso gli strumenti della caccia e della selezione durante quasi tutto l’anno. È stato svolto un lavoro corale; con la legge regionale abbiamo riattivato la caccia nelle zone dove l’ordinanza del Consiglio di Stato la fermava. Una scelta importante perché il rischio era quello di avere altre grandi aree dove l’animale poteva crescere e riprodursi indisturbato. C’è stata una riflessione approfondita che ci ha permesso di guardare ai meccanismi che avevamo già avviato, ma che avevano un’efficacia limitata. Abbiamo superato i colli di bottiglia che ostruivano il percorso delineato, come la possibilità ora di catturare il cinghiale sia nei campi dove il conduttore è cacciatore e quello dove non lo è mettendo in atto azioni con il supporto della Regione. Così come sono state modificate le disposizioni sul controllo di selezione: le precedenti prevedevano un’attesa di 6-24 ore per poter effettuare il prelievo, oggi l’agricoltore con una semplice comunicazione, potrà farlo da solo (se cacciatore) o con l’intervento di un selettore abilitato legato al territorio. In definitiva sono state previste misure efficaci e immediate per poter intervenire in ogni occasione necessaria”. Misure straordinarie per una situazione straordinaria. Il Presidente Ceriscioli si è già attivato per promuovere un tavolo di coordinamento con Sindaci e Prefetti che attivi le ordinanze e misure di controllo straordinarie nelle aree di maggior presenza dei selvatici con figure ulteriori da abilitare al prelievo. “Si tratta – ha detto la Presidente Gardoni – di un primo passo che in maniera collaborativa siamo riusciti a fare insieme alla Regione. Abbiamo voluto accelerare dopo l’ordinanza del Consiglio di Stato che aveva sospeso la caccia nei siti Natura 2000. Chiaramente arriviamo all’oggi dopo un percorso che ci ha visti portare attenzione costante sulla fauna selvatica già a partire dal 2015. Non ci stanchiamo mai di ripetere che i nostri imprenditori agricoli, che ogni giorno curano e gestiscono il territorio, non vogliono risarcimenti ma vogliono evitare danni. Quelli della fauna selvatica, in alcune aree, compromettono ancora di più un territorio già danneggiato dal sisma. Molti evitano di investire, di seminare perché temono di non poter arrivare al raccolto. Senza contare i rischi che subiscono gli stessi cittadini con gli incidenti stradali da attraversamento degli animali in strada. Come Coldiretti non abbiamo mai abbassato la guardia, abbiamo lavorato con il Presidente Ceriscioli e siamo soddisfatti di essere arrivati a questo punto. A monte c’è una condivisione che ci ha fatto intraprendere un percorso di dialogo e rispetto reciproco. Le delibere proposte vanno incontro alla piattaforma che Coldiretti aveva presentato, semplificano le norme e danno risposte a un importante comparto economico. Abbiamo dialogato in maniera intelligente e lungimirante ma è anche chiaro che Coldiretti Marche manterrà alta la guardia per monitorare gli sviluppi di queste e altre proposte che nel tempo dovessero rendersi necessarie”.
SEMPLIFICAZIONE PER L’ACCESSO AL MICROCREDITO PER LE PICCOLE IMPRESE
La giunta regionale chiederà alla Conferenza Unificata di attivare la procedura per ampliare l’operatività del Fondo centrale di garanzia per le PMI a favore delle operazioni di microcredito.
Potrà essere più semplice per le micro e piccole imprese marchigiane accedere al sistema creditizio per le operazioni di microcredito. La giunta regionale, infatti, in linea con altre Regioni, nell’odierna seduta ha adottato una deliberazione che prevede la richiesta alla Conferenza Unificata di modificare alcuni parametri della limitazione dell’operatività del Fondo di garanzia di cui alla legge 662/96 nel territorio regionale, con riferimento alle operazioni di microcredito.
Su iniziativa dell’assessora alle Attività Produttive, Manuela Bora è stato deciso quindi di chiedere l’esenzione dalla intermediazione obbligatoria dei Confidi, come stabilito in precedenza, per le richieste da parte delle piccole imprese di microcredito (normalmente operazioni di importo fino a 25 mila euro) e prevedere un accesso diretto al Fondo di Garanzia presso il Mediocredito Centrale.
“ Abbiamo accolto le sollecitazioni degli operatori del microcredito e delle imprese – ha spiegato l’assessora Bora – perché siamo consapevoli delle mutate situazioni e che occorra semplificare e non complicare le operazioni di accesso al credito a vantaggio di chi sta maggiormente pagando questa crisi e che rappresenta l’ossatura del nostro sistema produttivo, cioè le piccole imprese che, inoltre, proprio nella nostra Regione, stanno subendo i contraccolpi in conseguenza degli eventi sismici del 2016.”
Nel 2014 la Regione aveva adottato i parametri previsti dalla normativa di riferimento, limitando l’intervento del Fondo di garanzia alla controgaranzia dei consorzi di garanzia collettiva fidi iscritti nel registro delle imprese di una o più province della regione, per le operazioni di importo fino a 150.000,00 euro. Con questa modifica richiesta alla Conferenza Unificata si è valutata l’opportunità di esentare dall’obbligo di transitare per il sistema dei confidi le operazioni di microcredito che per definizione si caratterizzano per i seguenti requisiti:
-un ammontare non superiore a euro 25.000,00 e assenza di garanzie reali che può essere aumentato fino a 35.000 euro in presenza di alcune condizioni;
– l’essere finalizzato all’avvio o allo sviluppo di iniziative imprenditoriali o all’inserimento nel mercato del lavoro;
– essere accompagnato dalla prestazione di servizi ausiliari di assistenza e monitoraggio dei soggetti finanziati.
È importante precisare che tale intervento non mette in discussione il ruolo strategico del sistema dei Confidi e il fatto che la Regione abbia perseguito e continui a perseguire l’obiettivo del rafforzamento della loro efficienza gestionale. Tuttavia il mercato del microcredito ha caratteristiche del tutto peculiari e pertanto, l’intermediazione dei consorzi di garanzia collettiva non appare necessaria.
“La Regione Marche – conclude Manuela Bora – ha perseguito in questi ultimi anni l’obiettivo strategico di razionalizzazione del sistema regionale delle garanzie per favorire l’accesso al credito delle PMI, con una azione anticiclica che miri a fornire le imprese della liquidità necessaria per il loro rilancio e sviluppo.
Da una parte, quindi, abbiamo allocato 24 milioni (di cui 9 milioni da destinare esclusivamente alle zone sismiche marchigiane) per la concessione dei contributi ai fondi rischi dei Confidi coinvolti nel processo di fusione per operazioni di garanzia a supporto delle PMI; dall’altra è ora necessario rivedere alcune impostazioni per favorire il rilancio del microcredito d’impresa, per il suo ruolo fondamentale nel favorire la nascita e lo sviluppo della microimprenditoria e del lavoro autonomo, con particolare riferimento alle iniziative promosse dai giovani e da altri soggetti, nell’accesso al credito, caratterizzati da naturali difficoltà di avviamento.“
TERMINATO Il CICLO DI INCONTRI PSR MARCHE “L’EUROPA CON NOI PER RIPARTIRE”
Dieci le località toccate, oltre venti i bandi presentati e circa mille i partecipanti. Casini: “Usciti dalla sede istituzionale per spiegare direttamente agli agricoltori le opportunità esistenti”
Si è chiuso, con la tappa di Montefortino, il ciclo di seminari realizzati per presentare, alle imprese e ai cittadini, i bandi già attivi o in fase di emissione del Programma di Sviluppo Rurale Marche 2014/2020 destinati all’area del cratere sismico. Sono stati organizzati dalla Regione Marche nell’ambito dell’iniziativa “L’Europa con noi per ripartire” con l’obiettivo di illustrare, direttamente sul territorio, le possibilità offerte dalla rimodulazione del PSR Marche per la ripartenza post sisma: 159,25 milioni di euro, che si aggiungono alla dotazione iniziale, appositamente dedicati alle aree colpite. Il tour si è svolto in dieci tappe, con circa mille partecipanti, per creare un vero momento di ascolto e di confronto, proprio dove ce n’è bisogno.
“L’istituzione regionale è uscita dalle sue solite sedi per andare fra la gente – ha commentato la vice presidente e assessore all’Agricoltura Anna Casini – A seguito degli eventi del 2016 e 2017 abbiamo vissuto momenti di grande emozione e toccato con mano le difficoltà di tante persone; sentivamo necessario andare personalmente a presentare le importanti opportunità che il PSR Marche mette a disposizione degli imprenditori agricoli e zootecnici. Il confronto, talvolta anche serrato, si è sempre svolto in un’ottica costruttiva, con l’obiettivo di andare capillarmente tra i potenziali beneficiari e fornire, individualmente, spiegazioni e chiarimenti, anche con l’obiettivo di migliorare la formulazione dei bandi che devono essere ancora pubblicati”. La programmazione delle ulteriori risorse ha tenuto conto della forte vocazione rurale di questi territori e ha quindi dedicato una grande parte a sviluppare la competitività delle aziende agricole, favorendo l’ingresso dei giovani, a promuovere gli accordi di filiera, a incentivare le coltivazioni biologiche, la zootecnia e il benessere animale, il recupero di boschi e foreste, il ripristino della viabilità minore. Molto pertinenti e approfonditi i quesiti posti e sempre molto attenti i rilievi da parte del pubblico. Importante è stata la collaborazione con le organizzazioni agricole regionali cui gli imprenditori si rivolgono prioritariamente nella predisposizione dei progetti e delle domande di sostegno. “Fare rete e presentarsi uniti con risposte univoche è quello che chiedono i nostri concittadini, e per questo ci siamo impegnati e ci impegneremo anche nel futuro, per far sì che alle parole corrispondano sempre fatti concreti”, ha concluso la vice presidente. Questa iniziativa di contatto diretto con i territori del cratere è stata parte di un percorso informativo più ampio sulle risorse complessivamente messe a disposizione da tutti i fondi strutturali: oltre 400 milioni di euro aggiuntivi, stanziati attraverso i Fondi FESR (Sviluppo regionale), FEASR (Programma di Sviluppo Rurale) e FSE (Lavoro).
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