dalla Regione Marche
2018-11-15
Ciclovia Adriatica, incontro in Regione con i Comuni di Civitanova e Porto Sant’Elpidio per il ponte ciclopedonale sul fiume Chienti.
Cesetti: “Grande piano di investimenti”. Sciapichetti: “Opportunità da cogliere per una riqualificazione urbana”
Un ponte ciclopedonabile lungo duecento metri sul fiume Chienti, tra i comuni di Civitanova Marche e Porto Sant’Elpidio, per unire le province di Macerata e Fermo, dando continuità alla Ciclovia Adriatica in corso di realizzazione. È quanto prevede la Regione Marche, nell’ambito dello sviluppo della Rete ciclabile regionale, cha ha riunito a Palazzo Leopardi amministratori e tecnici comunali interessati, incontrati dagli assessori Fabrizio Cesetti e Angelo Sciapichetti. L’Adriatica è un’infrastruttura nazionale di 1.300 chilometri che parte da Venezia e arriva al Gargano, seguendo il litorale e la fascia costiera.
È strategica nella programmazione del Governo centrale per lo sviluppo della mobilità ciclistica, per la promozione del cicloturismo, per migliorare la vivibilità dei centri coinvolti e ridurre l’inquinamento da traffico veicolare. Le Marche sono capofila delle sei Regioni coinvolte. Il tratto marchigiano è lungo 211 chilometri e attraversa 23 comuni. Il percorso presenta discontinuità che vanno rimosse, come nel caso del ponte sul Chienti. Sono già stati realizzati 74 chilometri e sono da predisporre altri 137, contando su investimenti già programmati per 12,6 milioni di euro. La Rete ciclabile regionale prevede uno sviluppo a pettine, con interconnessioni tra l’Adriatica e tredici ciclovie che seguiranno le principali direttrici fluviali marchigiane. “Un grande piano di investimenti, mai realizzato nelle Marche, che consentirà di qualificare il territorio, favorire una mobilità intermodale con gomma e ferro, realizzare una serie di servizi per gli appassionati della bike e per gli stessi cittadini che vogliono muoversi sulle due ruote”, chiarisce Cesetti. La programmazione regionale, secondo Sciapichetti, “punta sul cicloturismo come nuova opportunità da cogliere, da incentivare anche per ridurre le emissioni nelle città costiere. È un progetto organico di riqualificazione urbana che consentirà ai centri coinvolti di riprogrammare la mobilità locale. Sono in corso investimenti ciclabili su tutto il territorio regionale, come quello già finanziato con 1,4 milioni per la messa a sistema delle ciclovie dei comuni di Civitanova Marche, Porto Sant’Elpidio e Potenza Picena”. La realizzazione del ponte ciclopedonale sul Chienti può contare su un finanziamento regionale di 2 milioni di euro. Lo studio di fattibilità ipotizza una struttura a tre campate, con un tracciato di 650 metri, di cui 200 occupati dal ponte. L’area interessata potrebbe essere quella tra la ferrovia e l’arenile, tra la zona stadio di Civitanova e quella agricola a nord di Porto Sant’Elpidio.Bilancio positivo della partecipazione del sistema regionale sanitario di protezione civile all’esercitazione europea di Bucarest, Sciapichetti: “Abbiamo rappresentato l’Italia, test importante per crescere ancora”
Le Marche hanno ben figurato alla “esercitazione più complessa predisposta a oggi, in ambito europeo, nel settore del soccorso sanitario. Hanno rappresentato l’Italia con l’ospedale da campo, uno dei tre che il nostro Paese mette a disposizione della Protezione civile europea”. È il bilancio stilato dall’assessore regionale Angelo Sciapichetti, a conclusione dell’esercitazione europea che si è svolta, il mese scorso, a Bucarest. La capitale della Romania è stata teatro della simulazione di un evento sismico. Scopo era quello di testare il rapido dispiegamento della struttura sanitaria campale accorsa e la capacità di integrazione dei duemila soccorritori internazionali intervenuti. I moduli sanitari allestiti provenivano dalla Romania, Norvegia, Austria, Gran Bretagna. Germania, Svezia, Austria e dalle Marche per l’Italia, oltre a un ospedale da campo israeliano. I volontari marchigiani (51 tra sanitari – medici, infermieri – e logisti) hanno allestito 14 tende, tra cui una sala operatoria e aree di degenza per 20 pazienti. Secondo gli standard europei, la struttura deve garantire capacità chirurgiche per almeno 150 persone nell’arco della giornata e almeno sette interventi chirurgici maggiori o 15 minori ogni giorno. La cucina da campo delle Marche ha poi assicurato fino a 80 pasti all’ora. “La partecipazione all’esercitazione ci ha imposto una lunga preparazione logistica, sanitaria e nelle telecomunicazioni – spiega l’assessore alla Protezione civile – Bucarest è stata teatro di operazioni incredibili e realistiche, con gli spostamenti resi difficoltosi dal traffico reale della capitale per raggiungere i diversi moduli sanitari dislocati e i centri di coordinamento. Anche in questa occasione la struttura campale delle Marche ha potuto testare i punti di forza e di debolezza, ma soprattutto ricavare spunti utili per la crescita del sistema regionale, in termini di sinergia sul fronte sanitario e con il volontariato, a cui va rivolto un particolare ringraziamento”. A Bucarest sono intervenuti, insieme ai sanitari, ai funzionari della protezione civile marchigiana e nazionale, Anpas Marche, i gruppi di Filottrano, Pietrarubbia-Urbania-Belforte del Chienti- Camporotondo di Fiastrone, Jesi, i Vigili del fuoco volontari di Ancona e i radioamatori del Club Mattei di Fano.
A Jesi la prima Piattaforma Regionale Industria 4.0
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