dall’Amat
PESARO, 13 NOVEMBRE AL TEATRO ROSSINI
“STABAT MATER” NEL 150ESIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI GIOACHINO ROSSINI
Pesaro, città della Musica Unesco, omaggia il suo grande figlio Gioachino Rossini il 13 novembre, giorno in cui ricorre il centocinquantesimo anniversario dalla morte del Cigno, alle ore 21 alTeatro Rossini con un importante concerto commemorativo dello Stabat Mater su iniziativa del Comune di Pesaro con Regione Marche, MiBAC e AMAT e le tre Istituzioni ‘rossiniane’ per eccellenza della città: Conservatorio Rossini, Rossini Opera Festival e Fondazione Rossini.
In tale occasione, i solisti dell’Accademia Rossiniana del ROF Aleksandra Sennikova, Maria Barakova, Davide Giusti e Nicolò Donini, l’Orchestra e il Coro del Conservatorio Rossini (quest’ultimo diretto da Aldo Cicconofri e integrato dal Coro dell’Università di Astana del Kazakhstan), eseguiranno sotto la bacchetta di Umberto Benedetti Michelangeli lo Stabat Mater di Gioachino Rossini, opera particolarmente toccante per spiritualità e linguaggio sontuosamente scenografico.
I biglietti sono in vendita presso la biglietteria del Teatro Rossini (0721 387621): settore A intero 25 euro, settore B intero 20 euro, settore C intero 15 euro, settore D intero 10 euro, settore E intero 8 euro, loggione 5 euro.
Vendita on-line su www.vivaticket.it.
Capolavoro sacro innervato di intensa commozione, nello Stabat Mater (che debuttò a Parigi nel 1832) Rossini dona nuova linfa al testo della sequenza di Jacopone da Todi che descrive la sofferenza della Vergine ai piedi della croce, pervenendo a un esito finale assolutamente personale, forte di un linguaggio vivo e realistico.
Il Maestro usa una sapiente scrittura contrappuntistica, ma lascia soprattutto scorrere in libertà l’inarrestabile torrente melodico della composizione, per ricondurlo poi sempre all’interno di un alveo di intensa spiritualità. Calandosi tra gli abissi di una drammaticità continuamente risvegliata da michelangioleschi squarci di luci e di ombre, che richiamano alla mente visioni di un eroismo solenne, quasi epico. E lo straziante dolore della Madonna di fronte al Figlio morto pare trasferirsi sulla scena di un vero e proprio teatro dell’anima: luogo di stupore e di mistero, in cui tutto può accadere.
Per informazioni: Teatro Rossini 0721 387620, www.teatridipesaro.it, AMAT 071 2072439, www.amatmarche.net, call center 071 2133600.
Inizio concerto ore 21.
RECANATI, TEATRO PERSIANI MARTEDÌ 13 NOVEMBRE
MICHELE PLACIDO IN SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE
Martedì 13 novembre si apre il sipario sulla nuova stagione del Teatro Persiani di Recanati promossa dal Comune di Recanati con l’AMAT e con il contributo di Regione Marche e MiBAC.
L’inaugurazione è affidata a un grande mattatore della scena, Michele Placido in veste di regista e interprete con una numerosa e talentuosa compagine di attori, alle prese con un classico del teatro,Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello.
“È la mia passione per tutto quello che è pirandelliano – afferma Michele Placido – che mi ha portato ad accettare la sfida. Questa è la mia terza regia teatrale su un testo del Girgentano, dopo Così è se vi pare e i due atti unici La carriola e L’uomo dal fiore in bocca. In passato ho girato un film La scelta, tratto dalla novella e dalla pièce L’innesto, incentrato sulla violenza che una donna subisce. Anche inSei personaggi è presente una forma di violenza molto ambigua, attuata dal Padre nei confronti dell’umile moglie che pure ha amato e gli ha dato un figlio, ma con la quale ha poco da condividere sul piano intellettuale. Deciderà perciò di farla innamorare del suo contabile; un piano “diabolico” ma a suo dire “a fin di bene”, almeno per la donna che sarà più felice nel nuovo rapporto da cui avrà altri tre figli. Ma l’uomo muore lasciando in miseria la nuova famiglia. E il Padre incontra in una casa di piacere la Figliastra indotta a prostituirsi. È davvero scabroso l’affair che il sestetto pirandelliano chiede da quasi un secolo di esplicitare in scena. E si spiega perché una siffatta famiglia è stata abbandonata dall’autore, atterrito all’idea di alimentare una vicenda tanto scandalosa. Coerentemente con il metateatro di Pirandello, la richiesta dei “Sei” di dare vita al loro dramma coincide qui, più che mai, con la funzione che è propria del palcoscenico, ossia accogliere la rappresentazione. Una “commedia da fare”, la definisce il suo autore: un inno al teatro che mai abdica alla propria missione. Allo stesso tempo trovo sia presente un senso di ribellione da parte dei “personaggi”, i quali andranno appunto alla ricerca di un’origine e, nel nostro caso, di una Compagnia incline a privilegiare testi che parlano della società di oggi, delle sue drammaticità: il femminicidio, le morti bianche o anche l’impossibilità di un legame sentimentale, dovuta all’alienazione dell’uomo contemporaneo. Che una Compagnia intenta a provare mini-drammi quotidiani venga in qualche modo spiata da presenze o fantasmi, anche se Pirandello era contrario a questa parola, mi rafforza nella convinzione che il testo sia pieno di suggestioni soprannaturali. Un’intuizione affascinante mi ha accompagnato dall’inizio: che un palcoscenico possa sorgere laddove prima esistevano case e giardini, fontane e piccole ville. Luoghi in cui poteva accadere la storia che racconteremo, la storia dei Sei personaggi. Mi voglio anzi illudere che sia realmente accaduta: a cosa serve l’illusione, altrimenti, se non per crearne una messa in scena?”
In scena con Michele Placido ci sono Guia Jelo, Dajana Roncione, Luca Iacono, Luana Toscano, Paola Mita, Flavio Palmeri, Silvio Laviano, Egle Doria, Luigi Tabita, Ludovica Calabrese,Federico Fiorenza, Marina La Placa, Giorgia Boscarino, Armando Sciuto. Le musiche di scena sono di Luca D’Alberto, i costumi di Riccardo Cappello e le luci di Gaetano La Mela. Lo spettacolo è prodotto da Teatro Stabile di Catania in coproduzione con Goldenart Production.
Per informazioni: biglietteria del teatro 071 7579445. Inizio spettacolo ore 21.
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