Radio Aut e Minimo Teatro insieme in una grande lezione d’arte e d’umanità
1884: Temistocle Calzecchi Onesti a Fermo inventa un tubo riempito con limatura di ferro, chiamato “coesore”, è quel tubo che un anno più tardi permette all’accoppiata Edison-Marconi di dirsi inventori della radio.
1976: Giancarlo Guardabassi, genio in libera uscita dalla RAI, a seguito di prototipo sperimentato a Perugia, inventa nel fermano, a Francavilla d’Ete, Radio Aut: la prima radio libera “parlata”, cioè a filo diretto telefonico con i radioascoltatori.
1947: Antonin Artaud registra per la radio francese “Per farla finita col giudizio di Dio”, pietra miliare della voce che reclama la sua autonomia dalla parola.
2013: Maurizio Boldrini direttore del Minimo Teatro pubblica il triplo cd “Memorie verbali”, dimostrazione sonora di come sia riuscito a chiudere una ricerca che porta al “concilio” tra voce e parola, una ricerca durata una settantina d’anni e passata attraverso molti “tubi” fonatori , tra i quali quelli Artaud, Stratos, Bene.
Sabato scorso gli anni di esperienza, le genialità di Radio Aut e del Minimo Teatro si sono incontrate in una trasmissione straordinaria diffusa dal piccolo, immenso, studio della radio che ora trasmette attraverso il canale 801 del digitale terrestre. Titolo della trasmissione: “Lezione di radiopoesia”, conduzione di Pasquale Girotti per Radio Aut e Maurizio Boldrini per il Minimo Teatro, ospite il narratore Riccardo Manzini, operatrici le allieve della Scuola di Recitazione del Minimo, Serenella Marano, Carla Camilloni, Chiara Marresi, documentazione Federico Boldrini. Tre ore memorabili, dense di reperti poetici, di dimostrazioni didattiche, d’interventi di radio ascoltatori, finalizzati a riassumere e sintetizzare i “fondamentali” dei processi poetici. Risultato: una esplosione, una rigogliosa florescenza di poesia nella poesia. Dalla periferia del mondo è stata trasmessa una lezione impagabile d’arte e d’umanità.
© 2018, Redazione. All rights reserved.