Rifiuti, Relluce e dintorni: nota congiunta dei Comuni di Appignano del Tronto e Castel di Lama

Data 06/10/2018
Trasmessa mezzo pec
Spett.le Ata Rifiuti ATO 5
Alla c.a. Presidente Sergio Fabiani
Alla c.a. Dott. Claudio Carducci
Spett.le Regione Marche
Alla c.a. Presidente Luca Ceriscioli
Alla c.a. Dirigente Dott. Massimo Sbriscia
Spett.le Provincia di Ascoli Piceno
Alla c.a. Presidente Sergio Fabiani
Alla c.a. Dott.ssa Luigina Amurri
Spett.li Comuni della Provincia di Ascoli Piceno
Spett.le Unione Montana del Tronto e Valfluvione
OGGETTO: Abbancamento rifiuti nella Provincia di Ascoli Piceno a partire dal 08/11/2018
Vista la nota prot. 36651 del 31/10/2018 dell’Arpam ad oggetto “Gestione rifiuti urbani. Recupero volumetrico vasca n.5 della discarica comprensoriale sita in località Relluce nel Comune di Ascoli Piceno autorizzata con decreto AIA 81/VAA del 08/08/2008 e gestita dalla società Ascoli Servizi Comunali surl. Valutazioni tecnico ambientali”
Atteso che il parere tecnico è stato richiesto a seguito della proposta della Società Ascoli Servizi Comunali di abbancamento dei rifiuti indifferenziati dell’ATO 5 presso l’impianto di discarica quinta Vasca di Relluce fino alla saturazione di tonnellate resesi disponibili a causa del fisiologico abbassamento dei rifiuti abbancati;
rappresentiamo quanto segue:

La proposta di “recupero volumetrico” rappresenta un vero e proprio sormonto in quanto il profilo di capping proposto risulta essere diverso da quello autorizzato con D.D. 1418 del 27/09/2017.

Le coperture definitive della quarta e della quinta vasca dovevano essere ultimate entro il 31/10/2018. Ad oggi, come prassi, la società risulta inadempiente su entrambe le vasche. In particolare sulla vasca 5 è stata realizzata l copertura definitiva solo sulla porzione sud-est. L’abbancamento di ulteriori rifiuti ritarderebbe ulteriormente un capping già fuori tempo massimo. Di fatti ogni giorno di ritardo fa sì che aumentino le infiltrazioni di acque meteoriche che fanno aumentare la produzione di percolato generando ulteriori vulnerabilità legate alla già compromessa stabilità dei versanti.

Il nuovo sormonto, difforme da quello autorizzato, dovrebbe quindi essere nuovamente riprogettato e autorizzato con evidenti ulteriori ritardi nella sua realizzazione.

La 5° vasca nel passato ha registrato notevoli deformazioni degli argini della discarica come chiaramente evidenziato nella relazione del Geom Antolini di fine 2016. Queste deformazioni (dell’ordine dei 5-8 cm) giudicate dal tecnico “compatibili con la normale deformazione di assestamento della paratia una volta raggiunto il massimo carico” di fatto differiscono di 10 volte dalle deformazioni dichiarate nel progetto autorizzato nel 2008. Abbancare ulteriori rifiuti sulla 5° vasca andrebbe quindi ad aumentare le spinte sulla arginatura già notevolmente deformata senza che nessuna autorità competente si sia espressa sull’ammissibilità di tale deformazione. Si ritiene pertanto che questa anomalia non possa essere sottovalutata e vada autorizzata da un competente organo tecnico che, nel caso di specie non può essere ARPAM.

L’art. 191 comma 3 dispone che “Le ordinanze di cui al comma 1 indicano le norme a cui si intende derogare e sono adottate su parere degli organi tecnici o tecnico-sanitari locali, che si esprimono con specifico riferimento alle conseguenze ambientali” è evidente quindi, per le motivazioni sopra esposte, che sia necessario più di un parere tecnico.

In un periodo in cui i cambiamenti climatici ed il global warming hanno fatto aumentare esponenzialmente la frequenza e l’intensità di eventi meteo estremi, l’urgenza della copertura non è più rimandabile. Abbiamo visto in questi giorni un paese in ginocchio e non possiamo permetterci di compiere scelte scellerate basate esclusivamente su effimeri risparmi di natura economica che nulla valgono rispetto all’incolumità del territorio e delle persone;

L’utilizzo della decretazione d’urgenza in questo particolare frangente storico non risulta motivato e motivabile con argomentazioni giuridicamente inattaccabili, vista l’esistenza di una convenzione in essere con la provincia di Fermo che non può essere alla mercé di scelte aziendali private;

In fede
Il Sindaco Del Comune di Appignano Del Tronto
Dott.ssa Sara Moreschini
Il Sindaco Del Comune di Castel Di Lama
Dott. Ing. Mauro Bochicchio
 
clicca l’originale: nota 07 novembre 2018_appignano e casteldilama
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