dall’Amat
2018-12-11
CIVITANOVA DANZA, DOMENICA 16 DICEMBRE DIVENTA ANCHE TU CITTADINO DI ALASKA!
LA DANZA COME NON SI È MAI VISTA
Un progetto innovativo, curioso che percorre la danza in un modo assolutamente originale. Questo in sintesi Alaska, lavoro collettivo di tre importanti compagnie italiane – Kinkaleri, Le Supplici e mk – insieme con il nome di KLm in residenza in questi giorni al Teatro Annibal Caro di Civitanova Marche, nell’ambito del progetto Civitanova Casa della Danza promosso dal Comune di Civitanova Marche, dall’Azienda Teatri di Civitanova e dall’AMAT. Come spesso accade in queste occasioni, il lavoro di ricerca degli artisti è accompagnato da momenti di confronto con il pubblico, previsti domenica 16 dicembre e ancora mercoledì 19 dicembre(ingresso gratuito).
Alaska è un progetto artistico e di ricerca coreografica fuori dagli schemi tradizionali che mostra la danza in uno modo e in luoghi assolutamente fuori dal convenzionale. Saranno infatti le Cantine Fontezoppa (contrada S. Domenico, Civitanova Alta) ad ospitare domenica 16 dicembre alle ore 15 un primo momento aperto al pubblico con Le Stagioni invisibili – Ciclo coreografico infinito. Autunno Inverno Primavera Estate Danza e paesaggio a cura di Fabrizio Favale/Le Supplici. Una performance di danza per scandire il passaggio di una delle quattro stagioni in un luogo naturale e all’aperto, l’inverno, un invito ad aprire nuovi orizzonti all’interno di qualsiasi spazio.
Secondo appuntamento mercoledì 19 dicembre (orario da definire) con una performace urbana che irromperà gioiosa nel centro della città di Civitanova Marche con una energica “parata danzata”. La performance, dal titoloVirus | ALL! è a cura di Kinkaleri, vede coinvolti 15 giovani allievi delle scuole di danza di Civitanova Marche. La compagnia ha sviluppato un progetto che collega la danza al linguaggio dal titolo All! strutturando percorsi fisici, verbali, visivi, sonori, mirati allo sviluppo di un pensiero nella totale libertà espressiva.
“Alaska è una zona dell’invenzione, un mondo sconosciuto dove si cercano relazioni. È una regione da ridisegnare costantemente grazie alla sinergia di artisti e istituzioni culturali, che intendono aprirsi all’esplorazione di nuove traiettorie nel campo della danza, della coreografia, della scena e nelle relazioni tra opera e spettatore”, si legge nelle note al progetto del gruppo KLm. L’’idea da cui nasce il lavoro è una sorta di Centro Coreografico Diffuso, che supera la stanzialità e l’idea di luogo abitato in favore di spostamenti costanti sul territorio nazionale e internazionale. Da qui nascono performance dai formati veloci, leggeri, componibili e inventati di volta in volta che vanno ad abitare luoghi diversi.
Kinkaleri composto da Massimo Conti, Marco Mazzoni e Gina Monaco è un gruppo toscano attivo dal 1995 che opera fra sperimentazione teatrale, ricerca sul movimento, performance, installazioni, allestimenti, materiali sonori, cercando un linguaggio non sulla base di uno stile ma direttamente nell’evidenza di un oggetto. Le Supplici è la compagnia che Fabrizio Favale fonda nel 1999. Danzatore per la Compagnia Virgilio Sieni, riceve nel 1996 il “premio della critica come miglior danzatore italiano dell’anno” e nel 2011 la “medaglia del Presidente della Repubblica al talento coreografico italiano”. mk, fondata dal coreografo Michele Di Stefano, Leone d’argento per l’innovazione nella danza alla Biennale di Venezia e nel 2018, si occupa di coreografia e performance dal 1999 e ruota intorno a un nucleo originario di artisti costantemente in dialogo con altri performer e progettualità trasversali.
Per informazioni e aggiornamenti www.amatmarche.net e 3332401035.
ASCOLI PICENO, SABATO 15 DICEMBRE AL TEATRO DEI FILARMONICI
DANIELE ALBANESE DANZA VON
È la danza di Daniele Albanese la protagonista di Von in scena sabato 15 dicembre al Teatro dei Filarmonici di Ascoli Piceno su iniziativa del Comune con l’AMAT. Lo spettacolo sarà preceduto il 13 dicembre da una masterclass del coreografo con le scuole di danza della città.
Daniele Albanese si forma presso l’EDDC di Arnhem (Olanda) con grandi maestri e nel 2002 fonda la sua compagnia con lo scopo di studiare la danza come linguaggio comunicativo variegato ed eterogeneo, presentando i propri lavori in numerosi festival e teatri in Italia e all’estero.
Presentato in prima assoluta al prestigioso Festival Les Hivernales di Avignone, Von riflette sulla trasformazione dell’energia nel movimento, includendo nella sua ricerca le discipline che concorrono a formare la scenografia, ossia musica, luce, scrittura coreografica, disegno registico. Come l’energia, anche la danza viene intesa come continua metamorfosi dinamica, in relazione con le forze che agiscono sui corpi e sullo spazio, confrontandosi con le forze che muovono, cambiano e alterano il corpo e i suoi gesti. Von indaga la zona immaginaria di confine e di passaggio tra ciò che è chiaro e leggibile e ciò che è oscuro e misterioso in una danza di grande energia e suggestioni. L’orizzonte degli eventi delimita in un buco nero una immaginaria superficie di spazio-tempo che separa i punti da cui i segnali possono fuggire da quelli per cui ciò non è più possibile. Una riflessione sulla danza intesa come continua mutazione e trasformazione in rapporto con le forze che agiscono sui corpi e sullo spazio in una coreografia di movimento, luce e suono. Forze naturali, forze fisiche e forze politiche che mutano, distorcono e muovono i corpi e il loro incedere nel tempo, onnipresente personaggio di questo spettacolo.
Idea e realizzazione di Von sono di Daniele Albanese, la danza è affidata a Daniele Albanese, Marta Ciappina, Giulio Petrucci, il disegno luci è di Alessio Guerra, la musica originale di Lorenzo Donadei, Luca Nasciuti. Lo spettacolo è prodotto da Compagnia STALKER_Daniele Albanese, Torinodanza festival / Fondazione del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, CDC – Les Hivernales/Avignon, Halles de Schaerbeek con il sostegno di Garage 29/Bruxelles, Associazione Stalk/Parma. Il progetto è sostenuto da CollaborAction#3 – azione del Network Anticorpi XL in collaborazione con festival, rassegne e stagioni a cura di Anticorpi e Ater, Interplay, Piemonte Dal Vivo, AMAT, Arteven, Artedanzae20, Teatro Pubblico Pugliese, C.L.A.P.Spettacolodalvivo, Armunia, FTS Onlus, Centro Santa Chiara.
Per informazioni: biglietteria del teatro 0736 298770, biglietteria del Teatro dei Filarmonici 334 6634432. Inizio spettacolo ore 21.
RECANATI, TEATRO PERSIANI SABATO 15 DICEMBRE
GIORGIO FELICETTI IN FISSÒARMONIKOS. UOMINI E FISARMONICHE
Sabato 15 dicembre il Teatro Persiani di Recanati ospita come appuntamento fuori abbonamento della stagione promossa dal Comune di Recanati con l’AMAT, Fissòarmonikos. Uomini e fisarmoniche, “spettacolo teatrale circense musicale con note leggere e lacrime amare” di e con Giorgio Felicetti;
Una favola sentimentale, che fa ridere, commuovere, stupire, e invita lo spettatore a ballare i propri sogni on the road, che dall’Italia arriva alle strade d’Europa, e poi di là, fino alle Americhe. Alla ricerca di quella magica scatola musicale, e degli incredibili suonatori che l’hanno amata. E continuano ad abbracciarla. Appassionatamente.
“È uno spettacolo sull’umanità – si legge nelle note della compagnia -, uno spettacolo sulla passione. È uno spettacolo sulla musica. E sullo strumento più popolare e totale, la fisarmonica. Epico, scientifico, esilarante e commovente, si muove sui tasti di un accordion, usando più registri teatrali: comico-circense, narrazione civile, fiaba popolare, patafisica scientifica, teatro-canzone, cabaret musicale. Amore e morte, giorni di lavoro e giorni di festa, povertà e ricchezza, teatro e musica, un piatto di lacrime, un piatto di riso. A dar soffio al racconto, o al sogno, è sempre la fisarmonica, orchestra dei poveri. E gli artisti inventori che ne hanno creato i suoni.
È la storia di una grande famiglia di Recanati, in due secoli: dal 1815 al 2015. Falegnami, poi costruttori. Infine suonatori. In mezzo alle botteghe artigiane viennesi, ai funerali di Beethoven, alle battaglie risorgimentali di Garibaldi, alle scoperte musicali dei contadini dell’800, tra il popolo di Giuseppe Verdi. Dentro c’è l’epopea del primo fabbricatore Paolo Soprani, ci sono le bibliche migrazioni verso le Americhe, con la più terribile tragedia mineraria nella storia del lavoro italiano. Il ‘900 musicale, il boom della fisarmonica, archetipo femminile, strumento da stringere al petto, orchestra ambulante, suono viaggiante che conquista il mondo dello spettacolo con i tangos argentini e la musica da film: Hollywood e Piazzolla. Gechi del tanz-teater di Pina Bausch. Edith Piaf che canta il suo disperato amore ad un accordeoniste. Il mondo dei circhi di periferia. Le balere da liscio di riviera. Chi, ancora oggi, lavora in punta d’orecchio, e fabbrica suoni. E c’è un soffio. Che non si estingue.
Accanto a Giorgio Felicetti in scena c’è Valentina Bonafoni, con la partecipazione della Piccola Orchestra Armonikòs: Christian Riganelli (fisarmoniche), Pierluigi Bambozzi (organetti), Federico Perpich(violoncello). Lo spettacolo è prodotto da Esteuropaovest.
Per informazioni: biglietteria del teatro 071 7579445. Inizio spettacolo ore 21.
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