dall’UniUrb

Il prodigio dell’arte. A Fano l’omaggio a Volpini 

VALERIO VOLPINI. IL PRODIGIO DELL’ARTE
Opere dalla collezione Volpini

a cura di Tiziana Mattioli, Daniele Salvi e Walter Raffaelli
20 dicembre 2018 – 20 gennaio 2019
Fano, Museo del Palazzo Malatestiano, Sala Morganti
Inaugurazione mercoledì 19 dicembre, ore 17
In mostra a Fano circa 100 opere d’arte dalla collezione Volpini: acqueforti, carboncini, serigrafie, xilografie, ceramiche, pitture, sculture e una selezione dei documenti epistolari e dei volumi della collezione libraria, recentemente donati dalle eredi dello scrittore alla città di Fano. Lo sguardo speciale di un cattolico ‘sui generis’.
Valerio Volpini è stato un intellettuale fanese con un passato da direttore dell’Osservatore Romano, da partigiano, da professore universitario e da consigliere regionale. Dal 20 dicembre una nuova importante mostra è ospitata al Museo del Palazzo Malatestiano di Fano. Dopo Rossini 150, nella Sala Morganti sarà allestita la mostra “Valerio Volpini. Il prodigio dell’arte”. Inaugura mercoledì 19 dicembre alle ore 17.
L’esposizione è dedicata al collezionista marchigiano Valerio Volpini, scomparso nel gennaio del 2000 all’età di 77 anni dopo una vita spesa tra impegni politici, civili e religiosi. La mostra è stata fortemente voluta per rendere omaggio all’importante donazione della collezione archivistico-libraria di Volpini effettuata dalla famiglia al Comune di Fano. La donazione consta di circa 15.000 volumi, oltre a centinaia di documenti d’archivio, specie inediti materiali epistolari, in cui è rappresentato tutto il secondo Novecento letterario, filosofico e artistico italiano. Con questa generosa donazione, i cittadini e gli studiosi hanno ora a disposizione un tesoro letterario di pezzi unici e l’opportunità di apprezzare in mostra rare incisioni, anche in tiratura unica, liberalmente prestate dalla famiglia, collezionate da Volpini in stretta affinità d’intenti col fare artistico di quegli anni (specie dal dopoguerra in poi). La significativa selezione di circa 100 opere della mostra a Fano presenta prevalentemente opere di grafica, ma anche serigrafie, xilografie, ceramiche, sculture, pitture e documenti librari ed epistolari. La mostra è ad ingresso libero e sarà visitabile fino al 20 gennaio 2019.
“Il prodigio dell’arte” è la prima mostra che rappresenta il collezionismo di Valerio Volpini. Come guida per la selezione delle opere da esporre si è seguita l’antologia “La luce sui pioppi” che lo stesso Volpini aveva stampato nel 1991, selezionando una parte della sua foltissima collezione di scritti d’arte redatta nel corso di un trentennio. In quel volume Volpini aveva messo a punto una linea ‘narrativa’ prevalentemente marchigiana, dedicata a trentadue “artisti amici”, per rimarcare il forte legame con la sua terra d’origine. Tutti gli artisti rappresentati in mostra sono stati dunque recensiti e narrati in quelle pagine lucidamente intense, lontane e contemporaneamente attuali.
A cura di Tiziana Mattioli, docente di Letteratura Italiana presso l’Università degli Studi di Urbino e membro del Comitato Scientifico della Fondazione Carlo e Marise Bo, Daniele Salvi, critico di filosofia e letteratura, e Walter Raffaelli, editore d’arte e letteratura, la mostra è promossa dal Comune di Fano – Assessorato Cultura e Turismo e Assessorato alle Biblioteche, in collaborazione con Regione Marche con il patrocinio del Consiglio Regionale – Assemblea Legislativa delle Marche, Università degli Studi di Urbino, Fondazione Carlo e Marise Bo. La segreteria organizzativa, l’allestimento e i servizi sono a cura di Sistema Museo. Partner dell’evento è Lavoro srl. Si ringraziano Marina e Grazia Maria Volpini, figlie di Valerio, per la gentile concessione dei beni esposti.
Tre sono le linee in cui é suddivisa la mostra: artistica, libraria ed archivistica. E sempre tre sono le anime che la caratterizzano: letteraria, artistica e filosofica. In Sala Morganti trovano una rappresentazione più ampia due autori esemplari, con venti opere ciascuno: il marchigiano Luigi Bartolini e il toscano Mino Maccari. A loro si aggiungono altri trenta artisti, marchigiani d’origine o di elezione. Sono stati selezionati, inoltre, volumi rari: prime edizioni, libri con dedica e documenti d’archivio. Affascinanti gli scambi epistolari di Volpini con grandi intellettuali e artisti del suo tempo, con cui ha intrattenuto ampie corrispondenze: Leonardo Sciascia, Luigi Bartolini, Mario Luzi, Giorgio Morandi, Alberto Burri, Gino Severini, Dino Buzzati, Giuseppe Ungaretti e tanti altri. Le opere esposte testimoniamo, quindi, non solo un vasto e competente collezionismo, ma anche i tanti rapporti intessuti con gli artisti rappresentati, e non solo.
L’esposizione “Valerio Volpini. Il prodigio dell’arte” ha dunque la capacità di soddisfare il gusto generale del visitatore della città di Fano, ma anche l’interesse degli specialisti d’arte e letteratura. Dalle opere di questa collezione emerge, infatti, una dimensione dell’arte e dell’arte grafica italiana che abbraccia quasi interamente il Novecento, in un ambito d’interessi che difficilmente si potrebbe circoscrivere.
La mostra restituisce lo sguardo speciale di un cattolico “sui generis”, di un’epoca e di un patrimonio librario ed archivistico eccezionale.
Orario: martedì e giovedì 9-13/15-18; mercoledì e venerdì 9-13; sabato 9-13/16-19; domenica e festivi 10.30-12.30/16-19. Chiuso il lunedì, 25 dicembre e 1 gennaio.
Biglietto: ingresso libero
Informazioni: tel. 0721 887845 – museocivico@comune.fano.pu.it
https://museocivico.comune.fano.pu.it

Gli studi di Raffaella Servadei tra i più citati al mondo
– La docente di Uniurb per il secondo anno consecutivo ai vertici delle classifiche di Clarivate Analytics –
Anche quest’anno Clarivate Analytics, società americana che si occupa di data analytics in ambito scientifico e accademico, ha reso nota la lista dei ricercatori che, per il loro altissimo impatto scientifico, sono tra i più citati al mondo. L’elenco degli Highly Cited Researchers 2018, consultabile al link
https://hcr.clarivate.com/?utm_campaign=HCR%202017_Validation%20Email%201_SAR_2017&utm_medium=email&utm_source=Eloqua
per il secondo anno consecutivo vede presente Raffaella Servadei, professore associato di Analisi Matematica presso il Dipartimento di Scienze Pure e Applicate dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo.
dall’UniUrbRaffaella Servadei
Raffaella Servadei è l’unico docente Uniurb ad essere presente nella prestigiosa classifica degli Highly Cited Researchers 2018 e, nell’ambito della Matematica, uno dei soli tre matematici di Atenei italiani. L’elenco di Clarivate Analytics, stilato in base al numero di articoli scientifici pubblicati nel periodo 2006-2016, comprende circa 6000 ricercatori di 21 diversi ambiti delle scienze e delle scienze sociali, che si sono distinti a livello mondiale piazzandosi nel top 1% in relazione alle citazioni ricevute. Scopo di questa classifica è quello di riconoscere quali sono i ricercatori che, con i loro contributi, hanno avuto un forte impatto sulla comunità scientifica internazionale.
Gli studi di Raffaella Servadei, inquadrabili in un’ampia letteratura scientifica e che godono di molta attenzione da parte della comunità matematica internazionale, riguardano modelli che coinvolgono equazioni alle derivate parziali che trovano applicazione, tra l’altro, in fisica, biologia, finanza e meteorologia. “Naturalmente questo riconoscimento mi fa molto piacere”, ha dichiarato Raffaella Servadei, “ed è certamente di grande stimolo sapere che i miei lavori sono apprezzati dalla comunità scientifica internazionale.”
 
 
L’UNIVERSITÀ DI URBINO PER LO SVILUPPO
DI SANT’ANGELO IN VADO
– Giovedì 20 dicembre la presentazione del progetto –
Verrà presentato giovedì 20 dicembre, alle ore 20,30, nella Sala del Consiglio Comunale di Sant’Angelo in Vado, il progetto dall’Università di Urbino finalizzato a individuare le politiche di sviluppo per il territorio di Sant’Angelo in Vado.
Lo studio, coordinato dal prof. Fabio Musso del Dipartimento di Economia, Società, Politica (DESP), fa parte delle azioni che l’Ateneo urbinate ha intrapreso per rafforzare i legami con il territorio (la cosiddetta Terza Missione) attraverso il cofinanziamento di 20 assegni di ricerca annuali per sviluppare progetti innovativi insieme a imprese e amministrazioni locali.
“Il filo conduttore che sintetizza le linee programmatiche da realizzare – secondo Alessandro Dragoni, il ricercatore dell’Ateneo urbinate che ha deciso di trasferirsi nel Comune Vadese per l’intero periodo del progetto, al fine di comprendere meglio le problematiche in atto – trova il fulcro dell’azione strategica nella valorizzazione del genius loci, nel turismo, nell’enogastronomia, nell’operare in nicchie di mercato, nella valorizzazione del territorio e delle sue produzioni nei mercati globali”.
L’obiettivo di individuare le politiche locali di sviluppo è stato raggiunto grazie al valore aggiunto fornito dai Vadesi, che con la loro partecipazione attiva, la loro disponibilità e intelligenza hanno creato le condizioni per rendere possibile e proficuo il lavoro di ricerca. Ciò ha permesso di caratterizzare l’osservazione delle dinamiche locali e individuare le future linee di sviluppo progettandole sulle reali esigenze del luogo. È la valorizzazione del potenziale espresso dal capitale sociale, culturale ed ambientale, del resto, il presupposto per generare sinergie in grado di rappresentare le basi per il futuro di Sant’Angelo in Vado.
Fra i settori su cui maggiormente potranno fondarsi le politiche di sviluppo vi è quello della tartuficoltura. In ciò il tartufo esprime tutto il suo potenziale non solo come risorsa ma anche come scommessa per il futuro, perché in grado di far nascere una intera filiera produttiva capace di creare i presupposti per realizzare un distretto industriale del tartufo. In tale contesto il Centro Sperimentale di Tartuficoltura di Sant’Angelo in Vado rappresenta una leva fondamentale della competizione che permette di valorizzare un intero territorio capace di esprime la sua vocazione naturale verso il prezioso tubero.
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