Stati Uniti d’Europa. Mes e quelli che cadono dal pero: Conte, Di Maio, Salvini e Meloni
Roma, 11.04.2020. Cadono tutti dal pero: Conte, Di Maio, Salvini e Meloni.
L’argomento del contendere è il Meccanismo europeo di Stabilità (Mes) che tutti costoro hanno contribuito a varare.
Vediamo.
Anno 2010-2011. Governo Berlusconi. Sostenuto da PdL e Lega.
Giorgia Meloni è ministro, Matteo Salvini è deputato europeo.
Il Consiglio europeo (in rappresentanza dell’Italia c’è il ministro Tremonti) decide di varare un pacchetto di misure per preservare la stabilità finanziaria in Europa: è il Fondo europeo di stabilità finanziaria, precursore del Meccanismo europeo di stabilità (Mes).
Anno 2012. Governo Monti. Il Parlamento ratifica il Meccanismo europeo di Stabilità.
Anno 2018. Nel programma elettorale del M5S è scritto che si impegnerà a smantellare il Mes.
Anno 2018. Il Consiglio europeo decide la riforma del Mes.
Anno 2019. Governo Conte1. Sostenuto da M5S e Lega. Il Governo sottoscrive la riforma del Mes.
Anno 2020. Governo Conte2. I ministri della Economia europei (per l’Italia il ministro Gualtieri) raggiungono un accordo per l’utilizzo del Mes.
Si prevede “come unico requisito di accesso alla linea di credito… l’utilizzo delle risorse per finanziare i costi direttamente o indirettamente relativi alla Sanità, alle cure e alla prevenzione dovuti al Covid-19”. Non sono previste, quindi, condizionalità. Comunque, non è obbligatorio ricorrere al Mes.
Oggi, tutti sono contrari al Meccanismo europeo di Stabilità.
Una domanda sorge spontanea: dove erano, in questi anni, Di Maio, Salvini, Meloni e Conte? Sull’albero del pero?
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC
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