Gianluca Pompei: “Restituiamo San Benedetto agli under 40”

San Benedetto del Tronto, 2020-09-28 – Riceviamo e pubblichiamo

 

“TRA CDX E CSX VINCE PIUNTI.

Ho letto con attenzione ed interesse la riflessione di Claudio Benigni, e non potrebbe essere altrimenti quando a parlare è il secondo partito della città e lo fa per voce di uno dei sui rappresentanti più autorevoli e di lungo corso.

Temo tuttavia che voler giocare la partita per il futuro di San Benedetto ingabbiando le sue energie migliori nello schema tradizionale CDX vs. CSX sia una tattica perdente.

Pur condividendo il suo giudizio sull’impalpabilità della gestione di Piunti ciò che non possiamo nasconderci è che non è certo Piunti il peggiore dei mondi possibili, né tantomeno così mi sembra lo percepiscano i nostri concittadini che anzi mi pare gli riconoscano, non senza ragioni, quale giustificazione alle difficoltà ad incidere nella vita dei sambenedettesi le condizioni straordinarie che ha dovuto affrontare.

Sarebbe miope fingere di ignorare il peso di eventi imprevedibili e traumatici come il sisma (in cui San Benedetto si è distinta per solidarietà e spirito di servizio verso i territori più colpiti) o la pandemia Covid-19 (che ha costretto ciascuno a ragionare e confrontarsi con la realtà in modi e con categorie mai utilizzate prima).

Se così non fosse sarebbe del tutto inspiegabile il recente consenso misurato nelle urne sia dell’amministrazione che dei partiti del CDX cittadino, e dovremmo trovarci di fronte ad un’autentica mobilitazione popolare per il superamento di questa gestione a pochi mesi dalle elezioni comunali.

Cioè, più esplicitamente, mi pare evidente che i sambenedettesi forse anche prendendo a termine di paragone la precedente gestione del CSX negli ultimi 10 anni, non vedano una differenza così netta tra le aspettative che nutrivano per la città e le delusioni portate a casa nell’ultimo quindicennio.

Si respira insomma una sorta di assuefazione alla continuità per la quale gli amministratori di oggi non vengono percepiti come tanto peggio o tanto meglio di quelli che li hanno preceduti.

Per questo sopra ogni altra cosa temo che la riproposizione del tradizionale sconto di campo CDX vs CSX sia oggi una via perdente che premierebbe fosse anche per la connaturata diffidenza al cambiamento in momenti traumatici come quelli che stiamo vivendo quella stessa amministrazione che si intenderebbe negli intenti superare.

Ed è proprio per queste ragioni che il mio invito non era certo quello ad adoperarsi per una ombelicale operazione settaria di ambito centrista, quanto piuttosto uno sprone a ciascuno a spogliarsi dei propri abiti di difensore degli interessi di partito per vestire quelli di chi si mette a disposizione per favorire l’impegno attivo di forze nuove e motivate che peschino a piene mani fra le energie migliori che in città esistono ma su cui i partiti e la politica più in generale hanno esercitato un effetto respingente.

Credo sia oggi indispensabile recuperare all’impegno attivo una intera generazione, quella degli under 40, che è stata di fatto negli ultimi 15 anni espulsa dal dibattito pubblico e che invece può fornire alla città uno straordinario bagaglio di energie e competenze per rimettere in moto il motore dello sviluppo che si è ingolfato negli ultimi anni di gestione del CSX per poi fermarsi del tutto in questi 4 anni di CDX.

Recuperare gli under 40 all’attivismo è un preciso dovere che ciascuno di noi dovrebbe sentire fosse anche perché è quella la generazione che più di ogni altra ha pagato gli errori del passato e che più di ogni altra rischia in proprio nel futuro che questo Paese sta costruendo.

Nei prossimi anni l’Italia avrà a disposizione una mole enorme di risorse del Recovery Fund (209 miliardi di euro), che se da un lato sono una straordinaria opportunità, dall’altro vuol dire indebitare il Paese per una cifra enorme e per un numero di anni elevatissimo.

Quel debito sarà caricato in massima parte sulle spalle proprio della generazione under 40 e per questo ritengo fondamentale che quella generazione si metta in campo in prima persona per proporre i modelli di gestione di quelle risorse.

Ci sono soldi per cambiare profondamente il futuro. Sono soldi che quella generazione dovrà restituire.

È il momento che si facciano avanti e si prendano la responsabilità di dire COME si spenderanno.

Perché è il loro futuro che il Paese ha messo a garanzia per farci dare quei soldi, e sarebbe vile di fronte ad uno sforzo del genere relegarli come già negli ultimi 15 anni al ruolo di comparse buone più dare un volto credibile alla politica tradizionale che ad incidere davvero.

Credo che anche nel variegato mondo dei Dem sambenedettesi ci siano energie e competenze che tanto potrebbero dare ad un progetto del genere.

Capire poi se avranno la forza di imporre questo nuovo paradigma al partito in cui hanno scelto di militare è invece una questione che riguarda solo loro e nella quale non mi addentro per ragioni di tatto e di rispetto avendo io scelto di percorrere una strada diversa.”

Gianluca Pompei

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