Assegno Unico Universale: tra informazione e disinformazione
Dal 30 Dicembre 2021 su tutte i media è stato dato ampio spazio all’Assegno Unico Universale, AUU, presentandolo come una svolta nonché un grosso aiuto per le famiglie. Sarà veramente così?
La risposta concreta e puntuale potrà essere data solo a partire dal mese di Settembre 2022, nel momento in cui tutti gli aventi diritto, anche i ritardatari, potranno accedere al servizio e le somme saranno state erogate.
Non è tutto oro ciò che luccica e già alcuni elementi evidenziano criticità che non tarderanno ad arrivare.
Informazioni dall’INPS
L’INPS ( https://www.inps.it/prestazion
Il primo – possibile – nodo è già venuto al pettine.
Cosa succederà a chi non presenterà la domanda entro il mese di Giugno?
La mancata presentazione della domanda potrebbe dipendere da rallentamenti dovuti al sistema o dalla necessità di procedere ad integrazioni della domanda.
Lo stesso NON dovrà essere richiesto da chi è titolare del reddito di cittadinanza poiché verrà attribuito automaticamente mentre la domanda dovrà essere presentata dai titolari dell’assegno temporaneo.
I bonus eliminati dall’AUU
L’instaurazione dell’Auu comporterà l’eliminazione del premio nascita o anche bonus mamma domani, dell’assegno di natalità o anche bonus bebè, degli assegni nucleo familiare detti ANF nonché tutte le detrazioni per i figli a carico al di sotto dei 21 anni.
A chi spetta l’assegno?
L’assegno spetta a tutte le famiglie con figli a partire dal settimo mese di gravidanza sino al ventunesimo anno di età.
Il limite dei 21 anni decade alla presenza di figli disabili.
Ed ecco giungere il secondo nodo: i ragazzi, al fine di consentire la richiesta dell’AUU, devono studiare, fare tirocinio con redditi minimi o il servizio sociale. Condizioni non presenti per la concessione dell’ANF che veniva erogato al nucleo familiare fino al compimento della maggiore età senza alcun obbligo a carico dei ragazzi.
Questa previsione sembra richiamare un diverso principio ovvero quello che prevede il diritto a percepire il mantenimento, una volta divenuti maggiorenni, solo se si dimostra di essere realmente impegnati negli studio e/o che si stia cercando un lavoro per rendersi autosufficienti.
Differenze tra ANF e AUU: quantificazione dell’AUU
Sussistono molte differenze tra i vecchi assegni familiari ed il nuovo assegno unico ma, prima di tutto, è opportuno segnalare le due novità rilevanti:
1. il diritto all’assegno non cessa al 18simo anno di età ma al 21esimo
2. il riferimento ai lavoratori autonomi che sembra (il condizionale è d’obbligo) estendere il diritto ad una serie di soggetti che prima ne erano esclusi.
Inoltre, a differenza dei vecchi assegni familiari, il nuovo aiuto sarà graduato in base all’Isee.
Questo comporta che per ottenere il massimo dei benefici si dovrà essere in possesso di un ISEE sotto i 15mila euro mentre se l’ISEE sarà oltre i 40mila si avrà il minimo.
Chi non presenta la dichiarazione ma solo la domanda di assegno riceverà il minimo.
Il terzo nodo è legato al fatto che gli ANF rimanevano dello stesso importo indipendentemente dall’età dei figli, mentre per l’AUU il contributo andrà dai 50 ai 175 euro al mese per i figli fino a 18 anni e si ridurrà, andando da 25 a 85 euro al mese, per i figli tra i 18 e i 21 anni.
Altre novità meno rilevanti rispetto all’Anf sono la maggiorazione, trattasi di 20 euro in più al mese, per le mamme under 21.
Il quarto nodo: bella l’intenzione ma sull’efficacia di questo aumento ne dubitiamo.
L’aumento è destinato a delle donne che in ragione dell’età non hanno una posizione lavorativa e che rientrano, con molta probabilità, nel nucleo familiare dei propri genitori che difficilmente sarà inferiore ad € 15,000.
Queste donne riceveranno 20 € in più al mese ma sarà estremamente improbabile che possano accedere al massimo dei benefici!
Infine è stato previsto che a partire dal terzo figlio si avranno tra i 15 e gli 85 euro in più a figlio, mentre i nuclei con “quattro figli o più” riceveranno un’ulteriore “maggiorazione forfettaria” di 100 euro al mese.
Se entrambi i genitori lavorano e l’Isee è basso, si avranno altri 30 euro in più a figlio, che si azzerano oltre i 40mila euro.
Figli disabili
Le famiglie con un figlio disabile potranno percepire l’AUU senza alcun limite di età. E sono state previste maggiorazioni sulle quali sussistono molteplici perplessità.
I figli minorenni riceveranno al mese 105 euro in più ma solo “in caso di non autosufficienza”, la somma si ridurrà ad € 95 in caso di “disabilità grave” e sarà ancora minore, € 85 in caso di “disabilità media”.
Il quinto nodo: ad oggi non sono stati spiegati i criteri che determineranno in che livello di gravità si colloca il figlio.
Nel caso il figlio sia maggiorenne si ha una ripartizione. Fino al 21mo anno si avranno 50 euro in più al mese mentre oltre il 21mo anno si riceverà semplicemente un assegno tra gli 85 ed i 25 euro.
Si evidenzia un vuoto normativo ovvero i figli maggiorenni disabili dovranno anch’essi dimostrare di essere meritevoli oppure sono esentati?
Sarebbe opportuno una precisazione da parte del Legislatore al fine di evitare lungaggini e giudizi che porterebbero solo danni alle famiglie.
Simulatore assegno
Da ultimo si segnala che dal 28.12.21 sul sito INPS è online il servizio di simulazione importo assegno mensile, https://servizi2.inps.it/servi
Sara Astorino, legale, consulente Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC
URL: http://www.aduc.it